Egitto, polizia: Entro 24 ore sgombero sit-in sostenitori Morsi

Il Cairo (Egitto), 11 ago. (LaPresse/AP) – Il braccio di ferro tra i sostenitori di Mohammed Morsi e il governo egiziano ad interim sembra giunto quasi alla fine. La polizia ha infatti comunicato che entro 24 ore le forze di sicurezza egiziane sgombereranno i sit-in che da settimane si tengono al Cairo a sostegno del presidente deposto. Uno dei funzionari che riporta la notizia suggerisce che la polizia potrebbe entrare in azione già all’alba di domani.

Gli ufficiali, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno inoltre riferito ad Associated Press di essere pronti a possibili scontri. Nei giorni scorsi il governo ad interim aveva avvertito che la decisione di sgomberare i sit-in sarebbe stata “irreversibile”. I sostenitori di Morsi, dal canto loro, hanno promesso che continueranno la protesta fino a quanto il presidente, deposto da un colpo di Stato lo scorso 3 luglio dopo giorni di proteste popolari, non sarà rimesso al suo posto.

Gli sforzi della comunità internazionale di mettere fine allo stallo e trovare una soluzione pacifica alla situazione non sono andati a buon fine. La nuova leadership egiziana insediatasi dopo la caduta di Morsi sostiene che i sit-it spaventino i residenti della capitale, alimentino episodi di violenza e disturbino il traffico. Ma i capi della protesta rispondono, sostenendo di essere pacifici, e accusando le forze di sicurezza e “delinquenti” di essere responsabili delle violenze. Oltre 250 persone sono morte nelle violenze di piazza dal giorno della deposizione di Morsi.

Intanto, nel principale sit-it, nella zona est del Cairo, i venditori riferiscono di aver venduto centinaia di maschere anti-gas, occhiali e guanti ai manifestanti pronti al confronto con la polizia. Nell’area i dimostranti hanno inoltre costruito una barriera alta come tre persone per impedire ai veicoli blindati di irrompere nel sit-it. Agli accampamenti prendono parte anche molte donne e bambini. Organizzazioni internazionali come Unicef hanno messo in guardia da quello che definiscono un deliberato uso dei minori in Egitto, spesso “messi a rischio come potenziali testimoni o vittime delle violenze”.