Washington (Usa), 14 ago. (LaPresse/AP) – Il presidente ad interim egiziano, Adly Mansour, ha dichiarato lo stato d’emergenza per un mese, ordinando all’esercito di sostenere la polizia negli sforzi per ripristinare il rispetto della legge e tutelare le strutture dello Stato. Poco dopo il governo ha imposto, sempre per un mese, il coprifuoco dalle 19 alle 6 di mattina al Cairo e in 10 province. Gli annunci sono giunti dopo una giornata di caos in Egitto, dove stamattina le forze di sicurezza hanno lanciato dei raid simultanei per sgomberare gli accampamenti dei sostenitori di Morsi, dando il via a battaglie di strada al Cairo e in altre città. L’ultimo bilancio è di 149 morti e 1.403 feriti.

Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che si oppongono fermamente all’imposizione dello stato d’emergenza in Egitto e questo dovrebbe essere revocato al più presto. A dirlo è stato il segretario di Stato americano in persona, John Kerry, che ha definito le violenze deplorevoli, affermando che costituiscono un “grave colpo” agli sforzi di riconciliazione e che si contrappongono alle aspirazioni di pace dell’Egitto.

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