Egitto, el-Sissi: No ad altre violenze, futuro aperto anche a islamisti

Il Cairo (Egitto), 18 ago. (LaPresse/AP) – “Non staremo fermi in silenzio a guardare le distruzione del Paese e la gente che dà fuoco alla nazione e terrorizza i cittadini”. Lo ha detto, nella prima apparizione pubblica dalle violenze di mercoledì, il generale Abdel-Fatah el-Sissi, capo delle forze armate e ministro delle Difesa egiziano. L’esercito, ha aggiunto parlando nel corso di un raduno di comandanti militari e capo della polizia, non vuole prendere il potere ma “ha l’onore di proteggere il volere della gente”, cosa che “ci è ancora più cara che governare l’Egitto”.

Quindi, un appello all’unità e all’inclusione politica nel futuro del Paese, anche per gli islamisti. “Abbiamo dato molte possibilità per mettere fine alla crisi in modo pacifico e chiediamo che i seguaci dell’ex regime partecipino alla ricostruzione del percorso democratico e si integrino nel processo politico e nella mappa futura” invece che avere “confronti e distruggere lo Stato egiziano”, ha proseguito, da quanto riportano la televisione di Stato e il profilo Facebook dell’esercito. Secondo la roadmap stilata dall’esercito dopo la destituzione del presidente Mohammed Morsi, prima dovrebbe avvenire la modifica della Costituzione sostenuta dagli islamisti, quindi nel 2014 si dovrebbero tenere elezioni presidenziali e parlamentari. Nelle violenze di mercoledì, quando le forze di sicurezza hanno sgomberato con la forza due sit-in dei sostenitori di Morsi al Cairo, sono morte oltre 600 persone. Venerdì, in una nuova giornata di disordini, hanno perso la vita oltre 170 persone in tutto il Paese.