La Paz (Bolivia), 24 ago. (LaPresse/AP) – È salito ad almeno 30 morti e 60 feriti il bilancio degli scontri scoppiati ieri in Bolivia all’interno del carcere di massima sicurezza di Palmasola, fuori da Santa Cruz, nell’est del Paese. Lo fa sapere l’ufficio di Santa Cruz dell’Assemblea permanente per i diritti umani. Tra le vittime anche un bambino di un anno e mezzo. Due mesi fa le Nazioni unite si sono lamentate con il governo della Bolivia contestando la sua politica di permettere ai bambini fino a sei anni di vivere con i genitori in carcere. Si è trattato di scontri fra detenuti per il controllo degli spazi del carcere.

GLI SCONTRI E LE VITTIME. Sembra che a scatenare gli scontri sia stato il rifiuto della gang di una unità di celle a pagare ai rivali dell’altra un’unità. Questi ultimi avrebbero dunque attaccato circa all’alba, mentre la maggior parte dei detenuti stava dormendo. Molte delle vittime sono morte a causa di un incendio. I disordini sono cominciati infatti con l’esplosione indotta di una bombola di gas, che ha provocato un rogo. Molti dei corpi sono stati ritrovati bruciati. “Si è trattato di una battaglia per il controllo di due unità della prigione”, ha spiegato ai giornalisti il capo nazionale della polizia, Alberto Aracen, aggiungendo che i detenuti dell’unità A hanno fatto esplodere la bombola intorno all’alba nell’unità B. Dopo l’esplosione si sono sentiti spari. Secondo quanto ha riferito il ministro dell’Interno, Carlos Romero, nell’attacco sono stati utilizzati anche coltelli e machete. Alle autorità sono servite oltre quattro ore per riportare la situazione sotto controllo.

PALMAROLA IL CARCERE PIU’ GRANDE DELLA BOLIVIA. Il carcere di Palmasola, con i suoi circa 3.500 detenuti la maggior parte dei quali in attesa di processo, è la prigione più grande della Bolivia e secondo le autorità quello di ieri sera è stato l’episodio peggiore di violenza in carcere mai avvenuto nel Paese. Nonostante siano stati avvertiti spari non sono state sequestrate pistole. Il ministro dell’Interno ha fatto sapere che sono stati individuati i presunti leader della rivolta e che altri 50 detenuti sono stati messi in isolamento.

LA COSTERNAZIONE DEL PRESIDENTE MORALES. Il presidente boliviano Evo Morales ha espresso costernazione e ha fatto sapere di avere ordinato una indagine accurata. Le sue dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa Abi.

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