Washington (Usa), 25 ago. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti hanno “pochissimi dubbi” sul fatto che le armi chimiche siano state usate dal governo siriano contro i civili. A dirlo è un funzionario della Casa Bianca che ha mantenuto l’anonimato. L’intelligence Usa, ha spiegato, ha basato la propria valutazione fornita all’amministrazione su “il numero riportato di vittime, i sintomi riportati di coloro che sono stati uccisi o sono rimasti feriti e i racconti delle vittime”. La Casa Bianca, aggiunge il funzionario, è inoltre convinta che il governo di Damasco stia impedendo alla squadra di investigatori dell’Onu di avere accesso immediato al sito dell’attacco avvenuto mercoledì 21 agosto in un sobborgo di Damasco, in modo che le prove del raid si deteriorino con il tempo.

Sulla stessa linea Parigi. Una serie “di prove”, si legge in una nota dell’Eliseo, suggerisce che durante l’attacco avvenuto mercoledì a Ghouta sono state usate armi chimiche e che molto probabilmente dietro c’è il governo di Assad. Nel comunicato il presidente François Hollande riferisce che “tutto” porta la Francia a credere che il governo di Assad sia responsabile dell’attacco. Ieri Medici senza frontiere, citando fonti degli ospedali con cui collabora sul posto, ha fatto sapere che le vittime del raid hanno raggiunto quota 355.

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