Colombia, Farc tornano a tavolo negoziati: Cercare pace con tutti i mezzi

L’Avana (Cuba), 26 ago. (LaPresse/AP) – Sono ripresi all’Avana, capitale cubana, i colloqui tra i negoziatori del governo della Colombia e le Farc. dopo che la settimana scorsa il gruppo ribelle ha sospeso il confronto. Le due parti rimangono in disaccordo sul punto che ha portato allo stop: la convocazione o meno di un’assemblea per riscrivere la Costituzione nel caso in cui si raggiunga un accordo di pace. Secondo le Farc l’assemblea è necessaria. Mentre il presidente Juan Manuel Santos insiste sul fatto che essa non venga istituita e invece ha proposto un referendum nazionale sull’eventuale accordo. “Nonostante le circostanze – fanno sapere oggi le Farc in un nota letta ai giornalisti dal negoziatore Ivan Marquez, il cui nome legale è Luciano Marin Arango – le Farc rimarranno al tavolo, fedeli all’impegno di cercare la pace in Colombia con tutti i mezzi”.

Venerdì le Forze armate ribelli colombiane avevano annunciato che avrebbero preso una pausa dai colloqui per studiare la proposta di Santos e oggi fanno sapere che la questione deve ancora essere negoziata. “Sia chiaro una volta per tutte che non ci sarà da parte delle Farc una sottomissione a nessuna cornice legale con progetti unilaterali”, ha spiegato Marquez. Il voto presidenziale è in programma a maggio e Santos ha tempo fino a novembre per far sapere se correrà alla rielezione. Le sue speranze di raggiungere un accordo con le Farc per allora stanno però diminuendo.

Per adesso, nei colloqui che si sono aperti a novembre, è stato trovata un’intesa solo su uno dei sei punti in agenda, la riforma agraria, anche se non sono stati resi noti i dettagli. Ora i colloqui di pace si stanno concentrando sui diritti politici dei ribelli. Nelle settimane passate, le Farc hanno chiesto di avere seggi al Congresso e media di proprietà. Per la prima volta hanno però anche riconosciuto e condiviso la responsabilità per le sofferenze attraversate dal Paese sudamericano, dimostrando la volontà di chiedere scusa alle vittime.