San Josè (California, Usa), 28 ago. (LaPresse/AP) – Problemi nella notte per i siti del New York Times e dell’Huffington Post e per la visualizzazione di Twitter, colpiti da un attacco hacker. A rivendicare l’azione è stato un gruppo che si definisce ‘Esercito elettronico siriano’. Alcuni minuti dopo l’attacco, il quotidiano newyorkese ha messo on line siti alternativi, pubblicando storie degli attacchi chimici in Siria. “Non è facile nascondere un attacco chimico, dicono gli esperti”, titolava uno. Il problema, ha spiegato la portavoce del Nyt, Eileen Murphy, è stato causato da un “attacco esterno maligno” che ha colpito sito e email. Mentre il portavoce di Twitter, Jim Prosser, riferisce che è stata colpita sporadicamente la visualizzazione di immagini e foto.

L’attacco in particolare ha avuto come oggetto una compagnia australiana che registra i nomi di dominio di Nyt e Twitter, la Melbourne IT. Il portavoce di quest’ultima, Tony Smith, spiega che nome e utente password di un rivenditore sono stati usati per accedere a diversi domini sull’account di quel rivenditore. E in questo modo i nomi di alcuni domini sono stati cambiati, tra cui quello del Nyt.

Una volta che Melbourne IT ne ha avuto notizia, la compagnia ha ripristinato i Dns colpiti ai valori precedenti e ha bloccato quelli interessati dall’attacco, aggiunge Smith. Ha inoltre modificato le credenziali del rivenditore, in modo che non potessero essere apportate altri cambiamenti. “Stiamo rivendendo i nostri registri – scrive Smith in una email – per vedere se siamo in grado di ottenere informazioni sull’identità del soggetto che ha utilizzato le credenziali del rivenditore e quindi condivideremo queste informazioni con il rivenditore stesso e con gli organi pertinenti di polizia. Ci sarà anche una revisione dei livelli di sicurezza per gli account dei nostri rivenditori”.

Un attivista dell’Esercito elettronico siriano ha confermato ad Associated Press che il gruppo ha attaccato i domini di New York Times e Twitter prendendo di mira la Melbourne IT. “Non posso dire come, ma sì, abbiamo colpito la Melbourne IT”, scrive l’hacker in una email. Il gruppo negli ultimi mesi ha compiuto altre operazioni simili, contro media le cui posizioni sono state considerate più vicine ai ribelli. Il New York Times era stato già colpito, così come Washington Post, Agence France-Press, 60 Minutes, Cbs News, National Public Radio, Associated Press, Al-Jazeera English e Bbc.

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