di redazione web,
31 Agosto 2013 8:10
Beirut (Libano), 31 ago. (LaPresse/AP) – C’è attesa per una dichiarazione di Barack Obama sulla Siria, che verrà rilasciata dal Giardino delle rose della Casa Bianca. Il discorso era fissato per le per le 19.15 ora italiana, ma il presidente Usa non è ancora comparso. Secondo fonti dell’amministrazione non dovrebbe essere annunciato un attacco imminente. Ieri il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato di non avere ancora deciso sulla possibilità di un attacco alla Siria, precisando che stava vautando la possibilità di un’azione “limitata e ristretta”. Intanto gli ispettori delle Nazioni Unite hanno lasciato la Siria e sono arrivati a Rotterdam, in Olanda. I campioni raccolti verranno ora smistati in diversi laboratori in Europa per accertare se ci siano prove dell’utilizzo di armi chimiche. Una sesta nave della marina militare è arrivata ieri sera nel Mediterraneo, unendosi alle cinque da guerra già presenti. E Damasco fa sentire la sua voce: una fonte della sicurezza siriana ha dichiarato ad al Arabya che il Paese aspetta un attacco in qualsiasi momento e che è pronto a rispondere. Per la prima volta dopo il presunto attacco con armi chimiche dello scorso 21 agosto interviene inoltre il presidente russo Putin, chiedendo agli Stati Uniti di presentare le prove del coinvolgimento del regime di Damasco, se ne hanno. “Se non vengono presentate, significa che non esistono” ha detto Putin.
PARTITI GLI ESPERTI DELL’ONU. Gli esperti di armi chimiche delle Nazioni Unite hanno lasciato la Siria e sono entrati nel confinante Libano. Un team di Associated Press ha visto il personale dell’Onu entrare in Libano dalla Siria attraverso il passaggio di frontiera di Masnaa del Paese. Il personale delle Nazioni Unite si è poi diretto verso l’aereoporto di Beirut, a bordo di un convoglio di 13 auto. Ieri il gruppo di esperti ha trascorso il quarto e finale giorno di indagine sul presunto utilizzo di armi chimiche vicino a Damasco.
ARRIVA LA NAVE SAN ANTONIO. Una sesta nave della marina militare degli Stati Uniti si è unita alle cinque navi da guerra già presenti nel Mediterraneo orientale. Si tratta della San Antonio, nave d’assalto anfibia. La San Antonio, che trasporta elicotteri e Marines, non ha missili da crociera, quindi non è previsto che partecipi all’attacco. Tuttavia il suo transito nel Mediterraneo, programmato da tempo, è stato interrotto, per permetterle di rimanere nell’area per aiutare in caso di bisogno.
FONTE DELLA SICUREZZA: SIRIA ASPETTA ATTACCO, REAGIRA’. La Siria si aspetta un attacco “in qualsiasi momento” ed è pronta a rispondere. Lo ha dichiarato una fonte della sicurezza all’emittente Al Arabiya.
PUTIN: MI RIVOLGO A UN PREMIO NOBEL PER LA PACE. Obama rifletta sui passati interventi militari degli Stati Uniti prima di decidere un attacco in Siria. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, chiedendo anche che se ci sono prove delle responsabilità del governo siriano nell’attacco con armi chimiche dello scorso 21 agosto vengano presentate. Putin ha detto di rivolgersi a Obama non come a un presidente degli Stati Uniti ma come a un premio Nobel per la pace. “Dobbiamo ricordare cosa è successo negli ultimi decenni, quante volte gli Stati Uniti hanno iniziato conflitti armati nelle differenti regioni del mondo” ha detto Putin. “Questo ha mai risolto un problema?” Putin ha invitato Obama a riflettere sui risultati degli interventi militari degli Usa in Afghanistan e in Iraq “prima di prendere la decisione di effettuare attacchi aerei che provocheranno vittime, anche tra la popolazione civile”.
Putin ha anche messo in dubbio che le truppe del governo siriano debbano essere ritenute responsabili dell’attacco dello scorso 21 agosto, dove sarebbero state usate armi chimiche. Secondo il presidente russo non avrebbe avuto senso per il governo siriano condurre un attacco così devastante mentre erano all’offensiva. “In queste condizioni, dare un asso nella manica a coloro che stanno chiedendo un intervento militare straniero sarebbe una sciocchezza” ha detto Putin. Parlando dell’attacco chimico il leader russo ha affermato di essere convinto che si tratti di una provocazione arrivata da coloro che volevano coinvolgere gli Stati Uniti. Se gli statunitensi hanno prove del contrario dovrebbero presentarle agli ispettori delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza, ha dichiarato. “Se ci sono prove dovrebbero essere presentate” ha detto Putin. “Se non vengono presentate, significa che non esistono”.
Putin ha anche affermato di aver apprezzato il voto negativo del parlamento britannico sulla possibile partecipazione del Regno Unito a un’operazione militare contro la Siria. Lo ha scritto l’agenzia di stampa russa Interfax, aggiungendo che Putin ha dichiarato che la decisione è stata un’assoluta sorpresa per lui. Secondo quanto scritto dall’agenzia di stampa Putin ha affermato che la decisione del Parlamento inglese mostra che lì ci sono persone guidate dal buon senso.
OBAMA: NON HO DECISO, VALUTO AZIONE LIMITATA. Nel suo intervento di ieri sera, giunto prima di un incontro con i leader dei Paesi baltici, Obama è apparso molto determinato: “Non possiamo accettare un mondo in cui donne, bambini e civili innocenti vengano attaccati con il gas”.”Non ho ancora deciso” ma “stiamo valutando la possibilità di un’azione limitata e ristretta”, ha detto il presidente Usa, sottolineando poi che l’attacco con armi chimiche in Siria è “una sfida al mondo” e minaccia gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Obama ha evidenziato che si tratta di una minaccia anche per gli alleati nella regione come Israele, Turchia e Giordania e ha denunciato “un’incapacità del Consiglio di sicurezza di andare avanti”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata