San Pietroburgo (Russia), 5 set. (LaPresse) – Sono iniziati a San Pietroburgo, in Russia, i lavori del G20. Un summit che arriva mentre la comunità internazionale è divisa sulla possibilità di un attacco da parte degli Stati Uniti alla Siria. La prima sessione di lavoro del G20 in corso a San Pietroburgo ‘è stata dedicata alla crescita e alle strategie per far ripartire l’occupazione’ secondo quanto reso noto da Palazzo Chigi. Il premier Letta ha incontrato i leader di Cina e Giappone e il presidente delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.

In serata, al termine della cena tra i leader mondiali, dedicata alla questione siriana, il premier Letta annuncia via Twitter che i colloqui non hanno dato esito positivo e che “si è certificata la divisione” tra le diverse posizioni.

PUTIN ACCOGLIE OBAMA. Il presidente russo Vladimir Putin ha accolto l’omologo statunitense Barack Obama con un sorriso e una stretta di mano al G20 di San Pietroburgo. Il breve scambio di battute tra i due leader, all’ingresso del Palazzo di Costantino, è durato circa 15 secondi, osservato dai media di tutto il mondo come possibile indicatore dello stato delle relazioni tra i due Paesi. Si è anche trattato dell’unico faccia a faccia previsto tra Obama e Putin al vertice, nell’ambito delle tensioni sulla Siria e in relazione all’asilo concesso da Mosca a Edward Snowden, l’ex contractor della National Security Agency che ha rivelato dettagli dei programmi di sorveglianza Usa. Mentre Obama stringeva la mano di Putin e sorrideva, ha ringraziato il suo ospite, annuito indicando il palazzo che ha definito ‘bello’. A differenza degli altri leader, arrivati al palazzo di San Pietroburgo nelle Mercedes dell’organizzazione, Obama è sceso da una limousine blindata.

LETTA INCONTRA BAN KI-MOON. ‘A margine dei lavori della prima sessione del G20 a San Pietroburgo il premier Letta ‘ha avuto modo di intrattenersi in un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, cui ha espresso la propria preoccupazione per la situazione di crisi in Siria’. Lo rende noto palazzo Chigi.

PRIMA SESSIONE SULLA CRESCITA. La prima sessione di lavoro del G20 in corso a San Pietroburgo ‘è stata dedicata alla crescita e alle strategie per far ripartire l’occupazione. Una discussione lunga, oltre l’orario previsto dal Cerimoniale, con interventi focalizzati sulle misure per rilanciare l’economia e favorire la lotta alla disoccupazione’. Lo ha scritto Palazzo Chigi in una nota.

Nel corso della prima sessione di lavoro al G20 di San Pietroburgo, il premier Enrico Letta, ‘è intervenuto facendo una rapida ricognizione degli sforzi compiuti dall’Italia negli ultimi anni, dei risultati raggiunti e delle riforme messe in campo, cogliendo l’occasione, tra l’altro, per presentare più nel dettaglio ai leader della comunità internazionale contenuti e tempistica di ‘Destinazione Italia’, il piano del governo italiano per l’attrazione degli investimenti’. Inoltre, Letta ha chiesto ai capi di Stato e di governo presenti di continuare a operare per una regolamentazione efficace della finanza a livello globale. ‘Abbiamo bisogno di una finanza per lo sviluppo, all’altezza dei tempi che viviamo. Di un sistema ben regolato in grado di favorire gli investimenti e sostenere le imprese e i bisogni quotidiani delle famiglie e delle persone’ ha ricordato, ribadendo anche l’importanza di una rapida entrata in vigore della Banking Union europea. Il presidente ha poi nuovamente espresso la volontà italiana di spingere per un accordo concreto a livello G20 sulla lotta all’evasione fiscale con lo scambio automatico di informazioni e il piano d’azione per combattere l’elusione fiscale.

LETTA INCONTRA LEADER CINA E GIAPPONE. Questo pomeriggio Enrico Letta ha avuto anche due incontri bilaterali con i leader di Cina e Giappone. Con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, il premier italiano ha discusso dello sviluppo delle relazioni bilaterali che verranno ulteriormente rafforzate durante una sua prossima visita in Cina. Letta ha infatti accettato l’invito giuntogli da Xi Jinping di recarsi a Pechino nel corso del 2014 e ha colto l’occasione per confermare che il consolidamento dei rapporti tra la Cina e l’Unione europea costituirà una delle priorità del semestre di presidenza italiana dell’Ue. Infine, il presidente cinese ha assicurato la propria presenza al vertice Asem che si terrà in Italia, a Milano, proprio durante il secondo semestre del 2014. Per quanto riguarda il Giappone, nel colloquio con Letta – il secondo dopo l’incontro bilaterale tenutosi in occasione del G8 dello scorso giugno in Irlanda del Nord – il primo ministro, Shinzo Abe, ha annunciato una sua prossima visita in Italia per contribuire al rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi e discutere in particolare delle riforme economiche messe in campo dal proprio governo, illustrandole al mondo accademico e alla comunità finanziaria.

ACCORDI SU MULTINAZIONALI. I leader del G20 si sono accordati su un piano mirato a prevenire che le multinazionali sfruttino scappatoie e paradisi fiscali per pagare delle tasse minime. Lo ha detto il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov dopo la prima sessione del summit del G20 a San Pietroburgo. I leader, ha spiegato Siluanov, sono indignati dalle politiche di multinazionali come Google e Amazon che ‘fanno soldi in un Paese’, ma pagano tasse più basse in un altro Stato. Il ministro non ha fornito dettagli sull’accordo raggiunto durante la sessione.

RIDIMENSIONAMENTO QUANTITATIVE EASING GRADUALE. Il presidente Usa Barack Obama ha assicurato i leader del G20 che gli Stati Uniti ridimensioneranno la politica di quantitative easing in maniera graduale, per non compromettere la ripresa dell’economia globale. Lo ha riferito il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, spiegando che in risposta alle preoccupazioni dei leader Obama ha detto che gli Usa ritireranno gli stimoli ‘gradualmente’ ed ‘entro un limite ragionevole’. Siluanov ha parlato dopo la prima sessione del G20 e prima della cena di lavoro nel corso della quale si discuterà soprattutto della crisi in Siria. La prospettiva del ridimensionamento del quantitative easing annunciata dalla Federal Reserve ha frenato le speranze di una ripresa globale e ha già portato all’indebolimento le valute delle economie emergenti.

SIRIA, MERKEL: NON CREDO RAGGIUNGEREMO POSIZIONE COMUNE. ‘Non credo ancora che raggiungeremo una posizione comune’ sulla risposta da dare alla guerra civile in Siria. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel all’inizio del summit di San Pietroburgo, spiegando che non c’è accordo su chi fosse responsabile dell’attacco con armi chimiche compiuto lo scorso 21 agosto nei pressi di Damasco. Gli Stati Uniti e la Francia stanno cercando di ottenere il sostegno della comunità internazionale per un intervento militare mirato a punire il regime del presidente Bashar Assad, ritenuto dai due Paesi responsabile del massacro, in cui erano state uccise centinaia di persone. Merkel aveva detto nei giorni scorsi che la Germania non sarà coinvolta militarmente, ma che potrebbe fornire aiuti umanitari e sostegno politico. La Russia, che ospita il summit del G20, è contraria all’operazione militare.

SIRIA, RUSSIA: USA ASPETTINO ONU. Gli Stati Uniti dovrebbero aspettare il rapporto degli esperti delle Nazioni Unite sulle armi chimiche prima di intervenire militarmente in Siria. Lo ha dichiarato Dmitry Peskov, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, a margine del G20. Peskov ha aggiunto che le prove di Washington del coinvolgimento del regime siriano nell’uso di armi chimiche non sono abbastanza forti. Secondo il portavoce le prove sono piuttosto lontane dall’essere convincenti e ha chiesto a Washington di aspettare i risultati delle indagini degli ispettori Onu in Siria. Il portavoce ha insistito che il Consiglio di Sicurezza Onu è il solo organismo che può autorizzare l’uso della forza.

PROTESTE PER DIRITTI UMANI. Circa una decina di attivisti per i diritti umani intanto hanno dato vita a proteste individuali lungo una strada di San Pietroburgo, per attrarre l’attenzione dei leader sulle violazioni dei diritti umani in Russia. L’attivista Iosiph Skakovsky ha spiegato che gli attivisti hanno organizzato proteste individuali perchè le proteste di massa sono spesso bandite o interrotte dalla polizia. L’attivista Natalya Tsymbalova ha affermato di manifestare contro ‘la discriminazione delle minoranze sessuali, la falsificazione delle elezioni, la pressione sulle organizzazioni non governative, la violazione della libertà di pubbliche riunioni’. Il suo poster fatto a mano affermava che le parole del presidente russo Putin secondo il quale i gay non sono discriminati sono una bugia. ‘C’è discriminazione. Alziamo la voce per la Russia!’. La polizia ha controllato i documenti dei manifestanti ma non ha interferito con le loro azioni.

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