San Pietroburgo (Russia), 5 set. (LaPresse/AP) – Lo spettro dell’intervento militare in Siria incombe sul G20 in Russia, destinato a offuscare i temi economici che solitamente dominano le discussioni delle 20 potenze mondiali. Il summit di due giorni si è aperto formalmente alle 16, mentre intorno allo stesso tavolo si è ricreata la spaccatura che da giorni divide i leader favorevoli e contrari all’azione militare contro Damasco. I presidenti Usa Barack Obama, russo Vladimir Putin e francese François Hollande, il segretario generale Onu Ban Ki-moon, il premier turco Recep Tayyip Erdogan, il premier italiano Enrico Letta, il principe saudita Saun Al Faisal al Saud, tra gli altri.
Poca la considerazione che i leader mondiali potrebbero dare al mondo in via di sviluppo e alla povertà, sebbene abbiano promesso con gruppi e organizzazioni di unire le forze per combattere corruzione ed evasione fiscale, nella speranza di stabilizzare e distribuire meglio la crescita economica. Di seguito i temi che secondo le previsioni domineranno il summit di San Pietroburgo del G20, che rappresenta i due terzi della popolazione mondiale, l’85% del Pil globale e i suoi principali eserciti.
LETTA: ITALIA NON E’ SORVEGLIATA SPECIALE. “Questo è il primo G20 nel quale l’Italia non è il sorvegliato speciale, perché gli ultimi sono stati G20 nei quali lo era”. Sono le parole che il premier Letta ha pronunciato con soddisfazione dopo l’incontro faccia a faccia con Putin. Letta ha auspicato che questo sia “il G20 della fine della crescita”, dove finalmente si possa parlare di crescita. Poi, sulla questione siriana, al centro della politica mondiale, ha spiegato: “E’ molto importante che l’Europa non vada in ordine sparso. La cosa peggiore sarebbe che l’Ue arrivasse con ognuno che dice cose diverse. L’Ue deve esprimere una voce che sia più unitaria possibile e noi su quella voce ci attesteremo perché siamo convinti europeisti”. Ha infine invitato a tenere in forte considerazione le parole del papa, che in una lettera a Putin ha invitato a “trovare una soluzione” che “impedisca il massacro”.
PUTIN ACCOGLIE OBAMA. Putin ha accolto Obama con un sorriso e una stretta di mano in un breve scambio di battute all’ingresso del Palazzo di Costantino, in un incontro osservato dai media di tutto il mondo come possibile indicatore dello stato delle relazioni tra i due Paesi. Si è anche trattato dell’unico faccia a faccia previsto tra Obama e Putin al vertice, nell’ambito delle tensioni sulla Siria e in relazione all’asilo concesso da Mosca a Edward Snowden, l’ex contractor della National Security Agency che ha rivelato dettagli dei programmi di sorveglianza Usa. A differenza degli altri leader, arrivati al palazzo di San Pietroburgo nelle Mercedes dell’organizzazione, Obama è sceso da una limousine blindata.
SIRIA. I presidenti di Usa e Francia sono favorevoli all’intervento militare contro il regime di Damasco e stanno lavorando a livello politico nei loro Paesi per prepararlo, a seguito di quello che descrivono come un attacco chimico condotto dall’esercito di Bashar Assad vicino a Damasco il 21 agosto. Nell’episodio sono morti centinaiai di civili. Entrambi stanno attendendo che il Congresso di Washington voti in proposito, per autorizzare o meno l’uso della forza. Nel frattempo, Obama e Hollande dovranno confrontarsi con i leader che si oppongono all’intervento. Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni unite, preme per una azione diplomatica, mentre Russia e Cina sono fortemente contrarie. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto ieri ad Associated Press che qualsiasi azione unilaterale sarebbe avventata, aggiungendo però di non escludere di appoggiare una azione Onu se ci saranno le prove che il governo siriano ha utilizzato le armi chimiche contro il suo popolo. Sullo sfondo dei colloqui e dei contrasti ci sarà la volatilità del prezzo del petrolio, risultato dei timori internazionali.
TASSARE LE MULTINAZIONALI. L’obiettivo di alcuni leader al G20 è far sì che Google e altre grandi compagnie multinazionali paghino più tasse e smettano di usare scappatoie e paradisi fiscali. La realizzazione è complicata sia a livello politico, sia pratico. Richiede il pugno di ferro verso influenti aziende registrate in paradisi fiscali, tra cui Delaware e Isole Vergini, per esempio. Ma se esiste un vertice che può agire concretamente, è il G20, forte della presenza dei maggiori governi del mondo riuniti intorno a un tavolo. Alcuni leader vogliono inoltre contrastare lo shadow banking e regolare di più gli hedge fund.
FED ED ECONOMIE EMERGENTI. Le economie in via di sviluppo la cui forte crescita ha contribuito a salvare i mercati finanziari cinque anni fa stanno iniziando a vacillare. E per questo incolpano le decisioni della Federal reserve americana. I tassi di interesse a lungo termine Usa sono saliti e gli investitori hanno abbandonato i Paesi in via di sviluppo per gli asset Usa. I leader di Russia, Brasile e altre nazioni potrebbero chiedere agli Usa di coordinarsi con altri governi, quando cambieranno le politiche economiche.
OLIMPIADI A SOCHI. Poiché la Russia tra cinque mesi ospiterà a Sochi i Giochi olimpici invernali, il summit di San Pietroburgo è il posto migliore in cui i leader mondiali possono premere su Putin perché apra a critiche, opposizione e dibattito pubblico. Anche gli attivisti fanno pressione sul presidente russo, opponendosi alla legge sulla propaganda omosessuale, che blocca le adozioni da parte di cittadini statunitensi, e ai processi contro gli oppositori del Cremlino.