Beirut (Libano), 10 set. (LaPresse/AP) – Nuova giornata di tensioni e dispute diplomatiche sulla crisi siriana. A circa un’ora dall’inizio è stato cancellato l’incontro di emergenza fissato questa sera al Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere della risoluzione volta a mettere in sicurezza e distruggere l’arsenale di armi chimiche di Damasco. Intanto, la Siria, attraverso il ministro degli Esteri Walid al-Moallem, fa sapere di essere pronta a mostrare il proprio arsenale di armi chimiche e a firmare la convezione internazionale sulle stesse armi.
DAMASCO: PRONTI A FIRMARE CONVENZIONE. Intervistato dall’emittente Al-Mayadeen, al-Moallem ha fatto sapere che Damasco è pronta a cooperare pienamente per mettere in atto la proposta russa di porre il suo arsenale chimico sotto controllo internazionale e che fermerà la produzione di armi chimiche. La Siria, ha proseguito, metterà anche l’ubicazione di questi armamenti nelle mani dei rappresentanti di Russia, di “altri Paesi” e delle Nazioni unite.
MARCIA INDIETRO SU INCONTRO CONSIGLIO ONU. Dopo l’annuncio di una convocazione per le 22 di questa sera di un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza Onu, in serata è arrivata la marcia indietro confermata dall’ambasciatore australiano, il quale su Twitter ha spiegato che il confronto è stato annullato “in seguito al ritiro della richiesta di consultazione”. Fonti diplomatiche del Consiglio avevano fatto sapere che a chiedere l’incontro era stata la Russia.
CONTESA SU RISOLUZIONE VINCOLANTE. La giornata era stata segnata dall’acceso dibattito tra Usa e Russia sul tipo di risoluzione da votare all’Onu, dopo la proposta avanzata ieri da Mosca di porre sotto controllo internazionale e poi distruggere l’arsenale chimico di Damasco. Se i primi, assieme a Francia e Regno Unito, chiedono esplicitamente l’approvazione di una risoluzione vincolante, basata sull’articolo VII della Carta dell’Onu, che prevede dunque l’eventuale utilizzo della forza, Mosca dice no alla condizione, definendola “inaccettabile”. Intanto, la Casa Bianca ha fatto sapere che Usa, Francia e Regno Unito si sono accordati per lavorare a stretto contatto, e in consultazione con Russia e Cina, “per esplorare seriamente la fattibilità della proposta russa”.
OBAMA: PROPOSTA MOSCA POSSIBILE SVILUPPO POSITIVO. Oggi si sono susseguiti i commenti sul piano di Mosca. Il presidente Usa Barack Obama l’ha definito con cautela un “potenziale sviluppo positivo”, dicendo di attendere i dettagli, mentre il voto del Congresso Usa per autorizzare l’intervento militare in Siria è stato di nuovo posticipato e i deputati restano divisi. Fonti della Casa Bianca hanno poi fatto sapere che Obama è disposto a discutere il piano di Mosca alle Nazioni unite, mentre nel pomeriggio il presidente ha discusso della questione con il premier britannico David Cameron e con il presidente francese François Hollande.
LE POSIZIONI INTERNAZIONALI. Intanto, si attende il discorso alla nazione dello stesso Obama, che parlerà dalla Casa Bianca alle 3 di notte ora italiana. Anche la Cina si è espressa a favore della proposta russa, così come la Lega araba. Scettici invece Israele, secondo cui Damasco vuole soltanto prendere tempo, e il gruppo d’opposizione Coalizione nazionale siriana, che ha invocato l’azione militare contro Assad dicendo che le proposte russe mirano solo a ritardare l’intervento armato. Dubbi anche da Berlino che chiede fatti concreti e non parole.
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