Washington (Usa), 11 set. (LaPresse/AP) – I recenti passi diplomatici offrono “il potenziale per rimuovere la minaccia di armi chimiche” in Siria senza l’uso della forza e “per questo ho chiesto ai leader del Congresso di posticipare il voto per autorizzare” l’intervento militare, ma l’esercito degli Stati Uniti manterrà la pressione sul presidente siriano Bashar Assad “e sarà pronto a rispondere” se le nuove misure falliranno. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel discorso alla nazione tenuto nella prima serata americana, a partire dalle tre di notte ora italiana. Obama ha parlato dalla East Room della Casa Bianca.
“È troppo presto per dire se questa offerta avrà successo”, ha detto Obama riferendosi alla proposta lanciata lunedì dalla Russia e accolta dalla Siria di mettere le armi chimiche di Damasco sotto la tutela internazionale. “E ogni accordo dovrà verificare che il regime di Assad mantenga i suoi impegni”, ha aggiunto, “ma questa iniziativa ha il potenziale di rimuovere la minaccia delle armi chimiche senza l’uso della forza”. Il presidente Usa ha dunque detto di avere deciso, “per perseguire questa strada diplomatica”, di rinviare il voto del Congresso e di mandare a Ginevra giovedì il segretario di Stato John Kerry per incontrare l’omologo russo. “Io stesso proseguirò le discussioni con il presidente Putin” e “darò agli ispettori Onu l’opportunità di riferire quanto accaduto il 21 agosto”. Tuttavia, “intanto ho ordinato al nostro esercito di mantenere le attuali posizioni, per mantenere la pressione su Assad ed essere nelle condizioni di rispondere se la diplomazia fallisce”, ha affermato Obama.
Nel corso del discorso, che è durato circa 15 minuti, il presidente e comandante in capo Usa ha assicurato che, eventualmente, si tratterà di un’azione limitata e “non a tempo indeterminato” e che lui non invierà “stivali americani sul terreno”. Obama ha inoltre ribadito che gli Usa sono sicuri della responsabilità di Assad dell’attacco con armi chimiche del 21 agosto alla periferia est di Damasco. “Quando i dittatori compiono atrocità, dipende dal mondo decidere se vuole girarsi dall’altra parte mentre le immagini orribili si perdono nella memoria”, ha detto. “Questo non possiamo accettarlo” e dunque “dopo attenta riflessione, ho deciso che è nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti rispondere all’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad con un attacco militare mirato”, ha affermato Obama.
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