Ginevra (Svizzera), 12 set. (LaPresse) – “Siamo qui per testare la veridicità dell’impegno che il regime siriano si è preso verso una soluzione pacifica e negoziata. Voglio ringraziare il governo russo e sono orgoglioso che il presidente Obama abbia deciso di percorrere questa strada”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, dopo aver incontrato a Ginevra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov sulla crisi siriana.

Pur lasciando spiragli di speranza, l’intervento del numero uno della diplomazia Usa è stato duro. “Le aspettative – ha detto – sono molto alte da parte degli Usa e della Russia, questo non è un gioco, ma deve essere un impegno serio” e “verificabile, credibile, adottato in tempi rapidi. Ci dovranno essere conseguenze se la promesse del regime non saranno mantenute”. Il regime siriano, ha aggiunto ancora Kerry, “dovrà porre fine e smantellare i suoi arsenali chimici”, ma il presidente Obama ha detto chiaramente “che se la diplomazia fallisce sarà necessario intervenire”.

Il segretario di Stato non ha commentato direttamente la notizia secondo cui la Siria ha mosso i primi passi per aderire alla convenzione sulle armi chimiche, ma ha respinto con decisione l’ipotesi di Assad di fornire informazioni sui propri arsenali un mese dopo l’adesione. “Le parole del regime siriano a nostro giudizio semplicemente non sono abbastanza”, ha detto Kerry, sostenendo che “non c’è nulla di standard in questo processo”. Lo smantellamento delle armi chimiche “renderà inutile ogni attacco contro la Repubblica Araba Siriana”, ha detto invece dal canto suo Lavrov. Oggi a Ginevra i due, accompagnati da rispetti esperti di armi chimiche, hanno incontrato anche l’inviato speciale di Onu e Lega araba Lakhdar Brahimi.

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