New York (New York, Usa), 26 set. (LaPresse/AP) – I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno trovato un accordo sui punti chiave della risoluzione che chiede alla Siria di smantellare le sue riserve di armi nucleari. Lo rendono noto alcuni diplomatici delle Nazioni unite, rimasti anonimi. Russia e Usa, spiegano le fonti, stanno tuttavia ancora negoziando su una serie di questioni non risolte, sembra sui dettagli di come le armi chimiche siriane debbano essere distrutte. In serata il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si vedranno per un incontro a porte chiuse a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney non conferma per ora il raggiungimento dell’accordo, ma afferma: “Abbiamo fatto buoni progressi e speriamo che questo venga risolto e il processo vada avanti velocemente”.
Ieri il vice ministro degli Esteri della Russia, Gennady Gatilov, aveva fatto sapere che un accordo sarebbe potuto arrivare nel giro di due giorni. Il testo, aveva aggiunto, conterrà un riferimento al Capitolo VII della Carta Onu, che prevede l’uso di azioni militari e non militari per promuovere pace e sicurezza. Oggi invece, il collega Sergei Ryabkov ha fatto sapere che Mosca è pronta ad aiutare a garantire la sicurezza del processo di distruzione delle armi chimiche del regime siriano, aiutando a sorvegliare le strutture in cui saranno distrutti gli armamenti.
Intanto Kerry oggi ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. I due, fa sapere un funzionario statunitense, sono fortemente “d’accordo sulla necessità di una risoluzione obbligatoria e vincolante del Consiglio di sicurezza Onu. Hanno discusso del valore dell’unità tra i P5 (cinque membri permanenti con diritto di veto, ndr) ed entrambi sentono che è importante agire rapidamente”. Tuttavia, ha aggiunto la fonte, i rappresentanti cinesi non hanno dato indicazione sulla effettiva volontà di sostenere la risoluzione su cui si sono accordati Usa e Russia.
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