New York (New York, Usa), 28 set. (LaPresse/AP) – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha votato nella notte all’unanimità la risoluzione volta a mettere in sicurezza e distruggere le riserve di armi chimiche siriane. Il voto è arrivato dopo due settimane di intense negoziazioni e dopo che nella notte l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), con sede all’Aia, ha approvato il suo piano di disarmo, vincolante all’interno del testo dell’Onu. Ora si dovrà lavorare per organizzare la conferenza internazionale di pace di Ginevra 2 con l’obiettivo, ha sottolineato il segretario generale dell’Onu Bak Ki-moon, di non andare oltre metà novembre.

RISOLUZIONE VINCOLANTE MA SENZA USO FORZA. La risoluzione è vincolante ma non implica l’immediato uso della forza in caso di violazione da parte di Damasco. Se la Siria non rispetterà i dettami, la risoluzione imporrà le misure previste sotto il Capitolo VII della Carta dell’Onu (che prevede l’uso di mezzi militari e non militari per promuovere la pace e la sicurezza), ma prima esse dovranno venire varate con una seconda risoluzione. Il documento approvato nella notte, inoltre, impedisce alla Siria di possedere armi chimiche e condanna “nei termini più forti” l’uso di questi armamenti nell’attacco del 21 agosto scorso alle porte di Damasco.

LE RICHIESTE DELL’OPAC. Ruolo fondamentale sarà quello dell’Opac ha dato a Damasco una settimana per fornire informazioni dettagliate sul suo arsenale, compresi il nome e la quantità di tutti gli agenti chimici delle sue riserve, tra cui i precursori chimici. La Siria dovrà inoltre riferire il tipo e la quantità di munizioni che possono essere usate per sparare armi chimiche, la localizzazione delle armi, delle strutture di stoccaggio e di quelle di produzione. Tutte le attrezzature per la produzione di armi di chimiche dovranno inoltre essere distrutte non dopo il primo novembre. Il piano punta a smantellare l’intero arsenale chimico siriano entro la prima metà del 2014. “Ci aspettiamo di avere una squadra sul terreno (in Siria) la prossima settimana”, ha fatto sapere il portavoce dell’Organizzazione Michael Luhan parlando con i giornalisti dall’Aia, in Olanda, dopo all’approvazione del piano per il disarmo. A sostegno della missione, il Regno Unito ha annunciato che donerà 3 milioni di dollari al Fondo per la Siria dell’Opac. Anche il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha fatto sapere che Pechino è pronta ad aiutare finanziariamente la missione.

BAN KI-MOON: UNA NOTIZIA DI SPERANZA. Soddisfatto per l’esito del voto il numero uno dell’Onu, Ban Ki-moon. “Questa storica risoluzione – ha commentato – è la prima notizia di speranza sulla Siria di un lungo periodo”. Tuttavia ha aggiunto: “Una luce rossa per una forma di armi non significa una luce verde per le altre. Questa non è una licenza per uccidere con armi convenzionali”.

KERRY: CONDANNA TOTALE SULLE ARMI CHIMICHE. La risoluzione, ha commentato invece il segretario di Stato Usa John Kerry, per la prima volta determina che “l’uso di armi chimiche ovunque costituisce una minaccia alla pace internazionale e alla sicurezza”. Il documento autorizza l’Onu a inviare una squadra per assistere le attività dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche in Siria. Inoltre chiede al segretario generale Ban Ki-moon di presentare raccomandazioni al Consiglio di sicurezza entro dieci giorni dall’adozione del testo sul ruolo dell’Onu nell’eliminazione del programma siriano delle armi. “La Siria – ha aggiunto Kerry – non può selezionare o respingere gli ispettori. Deve dare loro accesso incondizionato a ogni sito e a tutte le persone”. Il Consiglio riesaminerà la conformità con i piani dell’Opac entro 30 giorni e poi ogni mese. Il documento, ha proseguito Kerry, è “forte, applicabile, in grado di creare un precedente” e mostra che la diplomazia può essere così potente “da riuscire pacificamente a disinnescare le peggiori armi di guerra”.

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