New York (New York, Usa), 2 ott. (LaPresse/AP) – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite invita la Siria a garantire l’accesso immediato di aiuti umanitari nel Paese. La richiesta del Consiglio Onu giunge con una ‘dichiarazione presidenziale’, cioè un documento di rilevanza immediatamente inferiore rispetto alla risoluzione, ma comunque legalmente vincolante. Nel testo adottato, esprimendo allarme per il rapido deteriorarsi della situazione umanitaria in Siria, il Consiglio di sicurezza invita il governo siriano ad agevolare “un accesso umanitario sicuro e senza impedimenti per raggiungere la popolazione che ne ha bisogno nei modi più efficaci attraverso le zone di conflitto e, ove appropriato, passando dai confini con i Paesi vicini”.
Il Consiglio Onu avverte inoltre che senza un un’azione urgente in tal senso le vite di diversi milioni di siriani “saranno a rischio”. Nel documento si condannano tutte le violenze in Siria e l’intensificarsi di attacchi terroristici da parte di organizzazioni e singole persone legate ad al-Qaeda, oltre che le “diffuse violazioni di diritti umani”. La ‘dichiarazione presidenziale’ ricorda inoltre l’obbligo, in base alle norme internazionali, di distinguere fra civili e combattenti e il divieto sia “di attacchi indiscriminati e sproporzionati” contro civili che dell’uso di armi chimiche.
Secondo fonti coperte dall’anonimato, nessuno dei 15 membri del Consiglio ha presentato obiezioni alla bozza finale entro il termine, che era fissato per stamattina. I membri del Consiglio di sicurezza avevano fatto sapere che volevano un rapido follow up dopo la risoluzione approvata venerdì scorso per procedere all’eliminazione delle armi chimiche in Siria.
Reazioni soddisfatte da Regno Unito, Australia e Lussemburgo. L’ambasciatore di Londra presso l’Onu, Mark Lyall Grant, ha affermato che si tratta di “un passo molto gradito e positivo dopo anni di paralisi in Consiglio di sicurezza” delle le Nazioni unite e ha aggiunto che “in Siria è in corso una catastrofe umanitaria senza precedenti”. L’ambasciatore australiano, Gary Quinlan, ha elogiato il “messaggio forte, unitario, unanime a tutte le parti in Siria”. L’inviata del Lussemburgo invece, Sylvie Lucas, ha ricordato che la situazione umanitaria in Siria è tremenda, con oltre 2 milioni di rifugiati, circa 5 milioni di siriani costretti a lasciare le loro abitazioni pur restando all’interno del Paese, un terzo delle case distrutte e 6mila nuovi rifugiati ogni giorno. Commento positivo anche dal capo delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valerie Amos, che ha accolto con favore la dichiarazione che affronta “la terribile situazione umanitaria” in Siria.
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