Torino, 3 ott. (LaPresse) – Due europei sono stati bruciati vivi a Nosy Be, nel nordovest del Madagascar, da alcuni manifestanti che sospettavano fossero coinvolti nel traffico di organi umani a seguito della scomparsa di un bambino. È quanto riferisce la Bbc, spiegando che l’attacco è avvenuto dopo che un uomo era stato arrestato in relazione alla scomparsa del bimbo, il quale sarebbe stato ritrovato morto stamattina senza lingua e genitali. Sempre secondo quanto riporta la Bbc, le autorità avevano inizialmente riferito che le due vittime erano francesi, ma i residenti di Nosy Be riferiscono che uno dei due uomini sarebbe italiano. La Farnesina ha fatto sapere che sono in corso verifiche.
Da Parigi il ministero degli Esteri conferma che una delle due vittime era certamente francese. “Contiamo sulla giustizia malgascia per fare luce sulle circostanze esatte di questi eventi e abbiamo chiesto alle autorità locali di adottare le misure necessarie a garantire la sicurezza dei nostri connazionali sul posto, dal momento che Nosy Be è una destinazione frequentata dai turisti”, si legge nella nota diffusa dal Quai d’Orsay, che fa sapere anche che sul registro dei francesi residenti all’estero risultano circa 700 cittadini francesi a Nosy Be. Il ministero degli Esteri francese ha inoltre aggiornato gli avvisi di viaggio: “E’ raccomandato alle persone presenti a Nosy Be di non spostarsi e a quelle che hanno in programma di recarvisi di rimandare provvisoriamente la loro visita, in attesa che la situazione venga ripresa in mano dalle forze dell’ordine, cosa che ancora non è”, si legge in una nota.
Il governo francese ricorda inoltre che l’imminente periodo elettorale “potrebbe avere un’incidenza sul livello di insicurezza”; il 25 ottobre è in programma in Madagascar il primo turno delle presidenziali, mentre per il 20 dicembre sono previsti il secondo turno delle presidenziali e le elezioni legislative. “Raduni e manifestazioni sono probabili” e per questo si raccomanda vivamente ai viaggiatori di registrarsi in modo da ricevere, all’occorrenza, i messaggi di allerta”, conclude il Quai d’Orsay.
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