Casa Bianca: Obama pronto ad accogliere Letta, tra loro rapporto stretto

Washington (Usa), 12 ott. (LaPresse) – A pochi giorni dalla visita del primo ministro Enrico Letta a Washington, durante la quale il capo del governo incontrerà Barack Obama, la Casa Bianca fa sapere che il presidente Usa “non vede l’ora di accogliere Letta” e di “avere l’opportunità di intrattenere con lui discussioni più lunghe e più approfondite” su argomenti come il lavoro, la situazione internazionale, l’accordo di libero scambio Ue-Usa e su altri temi di reciproco interesse. La Casa Bianca sottolinea che il rapporto fra i due è molto forte. Obama e Letta “hanno costruito un rapporto produttivo stretto da quando il primo ministro italiano ha assunto l’incarico”, spiega la portavoce Laura Magnuson, aggiungendo che “il presidente Obama apprezza le intuizioni del premier sull’economia europea” e che “i due si sono scambiati punti di vista, per esempio nell’ambito del G8 o del G20, sull’importanza di creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani disoccupati in entrambi i Paesi”.

Nella riflessione della Casa Bianca sui rapporti Obama-Letta non manca il riferimento all’Ue e all’accordo di libero scambio. “Entrambi sono d’accordo sul fatto che il successo nella conclusione dei negoziati per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) abbia il potenziale di trasformare le economie di entrambe le parti dell’Atlantico, generando aumenti significativi nel numero già sostanziale di posti di lavoro sostenuti da commercio e investimenti fra Usa e Ue”, afferma ancora la portavoce.

Quanto alla politica internazionale, la Casa Bianca afferma che “Letta è sempre stato un partner stretto nel sostegno alla sicurezza globale”. E cita alcuni esempi: “Il suo governo ha acconsentito al fatto che l’Italia si impegni, in attesa dell’approvazione del Parlamento, come ‘Nazione quadro’ nell’Afghanistan post 2014, è stato di aiuto agli sforzi globali per fermare l’uso di armi chimiche in Siria, ha sostenuto la Libia mentre affronta le sfide della ripresa dopo quattro decenni di dittatura ed è stato un partner costruttivo nel promuovere la sicurezza nucleare”.