Washington (Usa), 15 ott. (LaPresse/AP) – Mentre la scadenza per l’innalzamento del tetto si fa sempre più vicina, i repubblicani alla Camera Usa hanno tentato di proporre una loro legge con cui mettere fine a shutdown e allo stallo. Il provvedimento è stato pensato dagli esponenti Gop per contrastare la proposta bipartisan che sta emergendo al Senato. I loro sforzi, però, sembrano svanire a causa delle file interne dei più conservatori che si oppongono, e non è chiaro se riusciranno a tenerlo a galla. Inizialmente, i leader Gop alla Camera avevano dichiarato che la misura proposta sarebbe stata votata oggi. Poi, però, lo speaker John Boehner ha smesso di parlare dell’imminente accordo limitandosi a promettere una misura che assicuri “correttezza al popolo americano sotto l’Obamacare”. La loro proposta terrebbe in piena funzione il governo fino al 15 gennaio e alzerebbe il tetto del debito fino al 7 febbraio, prevedendo inoltre la sospensione per due anni della tassa sui macchinari medici, la verifica del reddito per i sussidi mirati alla concessione dell’assistenza sanitaria e l’eliminazione dei sussidi sanitari per il presidente, il suo vice, il Gabinetto e i membri del Congresso. Intanto, lo shutdown parziale del governo federale è alla terza settimana e tra meno di due giorni è fissata la scadenza per l’innalzamento del tetto del debito.

Dura, e immediata, la reazione della Casa Bianca, mentre Obama incontrerà oggi i leader democratici alla Camera. Un tentativo fazioso di accontentare” il Tea party, l’ha definita la portavoce Amy Brundage, puntando il dito contro gli esponenti del gruppo per l’attuale stallo in cui gli Usa sono bloccati. Lo speaker della Camera Boehner ha detto di stare “tentando di trovare una via” ma che “nessuna decisione su cosa fare esattamente è stata ancora presa”. Una condanna al piano è arrivata anche dal leader della maggioranza al Senato Harry Reid, impegnato nei negoziati con il leader Gop Mitch McConnell. Il piano della Camera, ha detto, è “un palese attacco al sistema bipartisan”. Intanto, i colloqui al Senato sembrano fermi mentre Boehner pesa le prossime mosse. Dura anche la leader democratica alla Camera, Nancy Pelosi: è chiaro che Boehner “non ha avuto i voti” per sostenere il piano e i repubblicani “vogliono sabotare gli sforzi bipartisan” al Senato.

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