Conakry (Guinea), 19 ott. (LaPresse/AP) – Il partito al potere in Guinea, il Raggruppamento del popolo della Guinea (Rpg) del presidente Alpha Condé, ha vinto le elezioni legislative dello scorso 28 settembre. Lo ha annunciato il presidente della commissione nazionale elettorale, Bakary Fofana, alla radio di Stato e a radio private. Secondo i dati provvisori diffusi dalla commissione, il partito RpG avrebbe ottenuto 53 dei 114 seggi del Parlamento, mentre il principale partito di opposizione ne avrebbe vinti 37 e la restante parte sarebbe andata ad altri piccoli partiti non pro governo. Il partito d’opposizione Unione per le forze democratiche della Guinea, tramite il suo portavoce Fode Oussou Fofana, ha subito fatto sapere che non riconosce questi risultati e che anzi intende ribaltarli. Le dispute relative alle elezioni legislative, le prime da circa 10 anni, avevano già portato prima del voto a manifestazioni con vittime e gli osservatori temevano il ripetersi della situazione che si verificò nelle elezioni presidenziali del 2010, che portarono a tensioni etniche fra le comunità Peul e Malinke.
Le elezioni dovevano completare la transizione della Guinea alla democrazia dopo decenni di dittatura; erano state rimandate per circa due anni a causa delle dispute sul come dovesse essere condotto. Una volta concluse le operazioni di voto, partito al potere e opposizione si erano accusati a vicenda di utilizzare i ritardi nei risultati per truccare l’esito, minacciando di portare la questione in tribunale. I risultati erano infatti inizialmente attesi entro 72 ore dalla chiusura dei seggi, ma i funzionari elettorali dissero in un secondo momento che il conteggio delle 72 ore sarebbe partito quando avrebbero ricevuto tutte le schede. I due principali partiti politici raccolgono il proprio sostegno lungo linee di consenso etniche ed entrambi hanno complessivamente il consenso del 35% circa della popolazione.
Nelle elezioni presidenziali del 2010 si sfidarono il candidato Cellou Dalein Diallo, della comunità Peul, e Alpha Condé della comunità Malinke, che poi risultò vincitore. Quando cominciò a diffondersi la voce della sconfitta di Diallo i suoi sostenitori iniziarono a bruciare copertoni e a compiere sassaiole contro le auto di passaggio, oltre che ad appiccare il fuoco alle case dei vicini Malinke. Nei tre anni successivi le forze di sicurezza attaccarono sistematicamente le comunità Peul.
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