Berlino (Germania), 27 ott. (LaPresse) – “Le intercettazioni sono un reato e ai responsabili si deve chiederne conto” giuridicamente. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno della Germania, Hans-Peter Friedrich, al giornale Bild am Sonntag, riferendosi allo scandalo Nsa. “Se gli americani hanno intercettato telefonini in Germania hanno infranto la legge tedesca in territorio tedesco, questo viola la nostra sovranità ed è inaccettabile”, ha aggiunto il ministro, affermando che “la fiducia nel partner Usa vacilla” e “gli Stati Uniti devono dare risposta, spiegando dove e in che misura abbiano spiato le comunicazioni di cittadini e dello Stato”.

Sempre il settimanale Bild, citando documenti dell’intelligence Usa in suo possesso, ha rivelato ieri che il cellulare di Angela Merkel sarebbe stato controllato per oltre dieci anni. Il numero della leader della Cdu era nella lista dell’Nsa già nel 2002 ed era di certo ancora spiato poco prima della visita di Barack Obama a Berlino a giugno scorso.

Non è chiaro però se lo stesso Obama fosse al corrente dei controlli. Ieri la Bild ha riferito che, nel corso del colloquio telefonico di mercoledì fra Obama e Merkel, il presidente Usa avrebbe assicurato alla cancelliera che non sapeva nulla altrimenti avrebbe fermato le operazioni. Oggi però lo stesso giornale, citando una fonte dei servizi Usa, sostiene che l’inquilino della Casa Bianca era al corrente almeno dal 2010 del fatto che il telefono della Merkel era spiato; a informarlo personalmente, secondo la fonte, sarebbe stato proprio il capo dell’Nsa, Keith Alexander. In serata è giunta la smentita da parte della Nsa, che tramite una portavoce ha negato che Alexander abbia informato Obama dello spionaggio di Merkel.

Stando sempre al giornale Bild, gli Usa avevano allestito dei centri di spionaggio gestiti congiuntamente da Nsa e Cia in diverse città d’Europa, fra cui Roma. In Germania sarebbero stati creati due centri di controllo, uno nella sede dell’ambasciata degli Stati Uniti a Berlino, dal quale si controllavano le comunicazioni dell’intero quartiere governativo della Germania, e l’altro a Francoforte. Inoltre dal 2010 Nsa e Cia avrebbero attivato circa 80 centri di spionaggio cogestiti in tutto il mondo, 19 dei quali in città europee. Tra queste appunto Roma, Parigi, Madrid, Praga e Ginevra.

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