New York (New York, Usa), 6 nov. (LaPresse/AP) – La premio Nobel per la pace iraniana Shirin Ebadi ha pesantemente criticato il presidente Hasan Rohani per il drammatico aumento nelle esecuzioni capitali da quando ha assunto l’incarico, accusando inoltre il suo governo di avere mentito a proposito del rilascio di decine di prigionieri politici. Ebadi ha ricordato che negli ultimi 10 giorni sono state eseguite le condanne a morte di 40 persone, fra cui alcuni prigionieri politici e da agosto, cioè quando Rohani ha assunto la presidenza, il numero di esecuzioni è raddoppiato rispetto a un anno fa. A proposito del rilascio di decine di prigionieri, ha invece dichiarato che si tratta di “una grossa bugia. Sono 12 o 13 le persone liberate, ma erano prigionieri le cui condanne erano giunte al termine”.
Ebadi, avvocato per i diritti umani che vive negli Usa in auto-esilio dal 2009, ha dichiarato in un’intervista ad Associated Press che Rohani può anche avere la reputazione di moderato riformista, ma finora “abbiamo ricevuto cattivi segnali” dal nuovo governo sul fronte dei diritti umani. Il premio Nobel per la pace del 2003 ha inoltre criticato le grandi manifestazioni anti-americane di lunedì, 34esimo anniversario dell’inizio della crisi degli ostaggi all’ambasciata Usa di Teheran del 1979, durante le quali decine di migliaia di dimostranti hanno urlato ‘morte all’America’ e bruciato una bandiera stelle e strisce. “Come possono dire di volersi riavvicinare all’America quando permettono queste cose?”, ha detto Ebadi riferendosi all’apertura di Rohani verso Washington. “Per questo motivo penso che sia troppo presto per giudicare se le relazioni fra Iran e Usa miglioreranno o no”, ha aggiunto.
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