Losanna (Svizzera), 7 nov. (LaPresse/AP) – Yasser Arafat ha ingerito polonio radioattivo, molto probabilmente a seguito di un avvelenamento deliberato. È quando sostengono gli scienziati del laboratorio svizzero che ha esaminato campioni prelevati dalla salma dell’ex leader palestinese, la sua biancheria intima, e una borsa da viaggio che aveva con sé nei giorni precedenti alla morte, avvenuta l’11 novembre del 2004 in un ospedale militare di Parigi. Gli esperti affermano che le quantità di polonio e piombo registrate non possono essere state presenti per motivi naturali e che la tempistica della malattia e morte dell’ex leader dell’Olp sarebbe compatibile con l’avvelenamento da polonio.
“Non si assorbe una fonte di polonio accidentalmente o volontariamente, non è qualcosa che succede nell’ambiente così”, ha spiegato oggi il direttore del laboratorio, Patrice Mangin, aggiungendo che non è possibile dire in modo inequivocabile che cosa abbia ucciso Arafat. Più volte le autorità palestinesi hanno accusato Israele di averlo avvelenato, accusa che Tel Aviv ha sempre respinto. “Sciocchezze”. Così un portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Paul Hirschson. Anche Dov Weisglass, ex consigliere dell’allora premier israeliano Ariel Sharon, in un’intervista telefonica ha negato ogni responsabilità dello Stato ebraico, dicendo: “Posso assicurarvi ufficialmente che Israele non ha niente a che fare con questo” e che Israele non aveva alcun motivo per uccidere Arafat in un momento in cui era stato messo da parte e viveva isolato nel suo compound in Cisgiordania. “Alla fine del 2004 Israele non aveva alcun tipo di ragione neanche di prendere in considerazione un passo del genere”, ha concluso.
Dire con certezza che cosa abbia ucciso Arafat è impossibile, ha detto Mangin, e i campioni biologici ottenuti lo scorso anno erano troppo deteriorati. “I nostri risultati sostengono con ragionevolezza la teoria dell’avvelenamento”, ha dichiarato Francois Bochud, direttore dell’Istituto di Fisica delle radiazioni che ha condotto l’indagine, sebbene sia stato attento a sottolineare alcune domande la cui risposta necessita di ulteriori indagini. “Possiamo escludere il polonio come causa della morte? La risposta è chiaramente no”, ha detto. “E’ sicuro che il polonio sia la causa della morte? La risposta è chiaramente no”, ha affermato ancora. Il polonio può essere ottenuto con specifica autorizzazione, ha spiegato, e il suo stesso laboratorio ne riceve in forma liquida per scopi di ricerca. In quella forma, ha sottolineato, è sufficiente che una minima quantità finisca in alimenti o bevande per essere letale entro un mese dall’assunzione.
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