San Pietroburgo (Russia), 21 nov. (LaPresse/AP) – È stato scarcerato su cauzione a San Pietroburgo l’attivista italiano di Greenpeace Cristian D’Alessandro. Compreso lui sono dunque 11 gli attivisti già in libertà. Si tratta di: la brasiliana Ana Paula Alminhana Maciel, i russi Denis Sinyakov, Ekaterina Zaspa e Andrei Allakhverdov, il neozelandese David John Haussmann, il francese Francesco Pisanu, il polacco Tomasz Dziemianczuk, la finlandese Sini Saarela, l’argentina Camila Speziale e la danese Anne Mie Roer Jensen. Inoltre sempre oggi il tribunale di San Pietroburgo ha ordinato il rilascio su cauzione di altri quattro attivisti: il canadese Alexandre Paul, i britannici Iain Rogers e Frank Hewetson e la turca Gizen Akhan. Finora, dunque, il rilascio su cauzione è stato deciso per 26 (di cui 11 appunto già liberati) dei 30 attivisti fermati a bordo della nave Arctic Sunrise, mentre per l’australiano Clive Russell la detenzione è stata estesa di tre mesi. Le prossime udienze sono in programma domani. I 30 di Greenpeace erano stati arrestati a seguito di una protesta contro le trivellazioni offshore nell’Artico lo scorso 18 settembre.
Non è ancora chiaro se i liberati potranno lasciare il Paese. Il Servizio federale russo per le migrazioni, il cui comunicato è stato riportato dall’agenzia di stampa Itar-Tass, sostiene che non saranno autorizzati a farlo finché non sarà terminato il procedimento penale nei loro confronti. Un noto avvocato citato dall’agenzia, Genri Reznik, sostiene invece che la legge in vigore in Russia non vieti agli attivisti di lasciare il Paese mentre sono in attesa del processo. Le accuse contro i membri dell’ong, ha aggiunto Reznik, saranno probabilmente ritirate con un’amnistia che sarà annunciata in occasione del 20esimo anniversario della Costituzione russa, addottata con un referendum nazionale il 12 dicembre del 1993 ed entrata in vigore il 25 dicembre dello stesso anno. L’avvocato dell’attivista brasiliana Maciel, Sergei Golubok, ha riferito intanto che la donna è libera di spostarsi a San Pietroburgo e che le è stato restituito il passaporto, ma che “non intende lasciare la Russia finché la situazione non sarà chiarita”. In quanto cittadina brasiliana, Maciel non ha bisogno di un visto per restare in Russia, ma molti altri attivisti stranieri dovranno procurarselo per poter rimanere legalmente nel Paese. “Non sappiamo ancora se potranno lasciare la Russia”, ha detto Patric Salize, un portavoce di Greenpeace a San Pietroburgo, aggiungendo: “Dobbiamo risolverlo con le autorità russe”.
I legali di Greenpeace hanno fatto sapere che presenteranno ricorso contro l’estensione della detenzione dell’australiano Russell. Secondo Sinyakov, il fotografo russo rilasciato oggi dal carcere, l’ordine di concedere la libertà su cauzione agli attivisti è arrivato dall’alto e Russell è rimasto in carcere semplicemente perché il suo caso era stato valutato per primo lunedì e al giudice non era stato ancora raccomandato di rilasciare i membri dell’ong. I 30 erano stati accusati inizialmente di pirateria e poi di teppismo, reato che comporta una condanna massima a sette anni di carcere. “Il nostro caso non è ancora chiuso”, ha commentato Andrei Allakhverdov, uno dei tre russi liberati oggi. “Continueremo a lottare finché non verrà confermata la nostra innocenza. E ora vado a farmi una doccia”, ha affermato.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata