Vilnius (Lituania), 29 nov. (LaPresse/AP) – L’Unione europea ha raggiunto l’obiettivo di stringere le sue relazioni con Moldavia e Georgia nel corso del summit del partenariato dell’est che si è aperto ieri sera a Vilnius, in Lituania, ma ha fallito nel tentativo di convincere il presidente dell’Ucraina, Viktor Yanukovych, a tornare sui suoi passi e firmare l’accordo di associazione con l’Ue. Anche i colloqui dell’ultimo minuto di ieri sera a margine del vertice non sono riusciti a cambiare le cose e il tema dell’Ucraina continua a dominare il vertice anche oggi. Il presidente francese, François Hollande, ha detto che “la partnership rimane aperta, ma dipende per primi dagli ucraini se la vogliono”.
Giovedì il presidente ucraino Viktor Yanukovych ha annunciato la sospensione dei preparativi per firmare l’accordo, spiegando che intendeva piuttosto concentrarsi sul rafforzamento dei rapporti con la Russia. Il Cremlino, dal canto suo, ha lavorato in modo aggressivo per far saltare l’accordo fra Ucraina e Ue e portare Kiev nella sua orbita. L’Ucraina si è lamentata del fatto che l’Ue non abbia offerto abbastanza per bilanciare le eventuali perdite derivanti dall’allentamento dei rapporti con Mosca, e di questo si è discusso ieri nel corso della riunione.
Intanto a Kiev da giorni migliaia di persone continuano a scendere in piazza per chiedere di firmare l’accordo con l’Ue. Domenica hanno protestato almeno 50mila persone, nel più grande corteo dai tempi della Rivoluzione arancione del 2004, quando le massicce proteste costrinsero a ripetere le elezioni presidenziali, sulle quali pesavano accuse di brogli. La maggior parte dei voti venivano attribuiti a Yanukovych ma dopo che il voto fu ripetuto salì al potere come presidente Viktor Yushchenko, appoggiato dai Paesi occidentali. Viktor Yanukovych vinse invece le elezioni presidenziali nel 2010. Anche ieri sera si sono tenute proteste, con circa 10mila dimostranti in piazza per dire sì all’avvicinamento all’Ue.