New York (New York, Usa), 5 dic. (LaPresse/AP) – I dipendenti dei fast-food incrociano le braccia negli Stati Uniti contro gli attuali stipendi ritenuti troppo bassi. Gli impiegati del settore stanno sfilando in 100 città del Paese, fra cui New York e Detroit, insieme ai rappresentanti sindacali. Gli organizzatori sostengono che altre proteste siano state programmate in altre 100 città Usa, ma ancora non è chiaro quale sarà la partecipazione complessiva allo sciopero, quanti partecipanti saranno effettivamente dipendenti dei ristoranti e che impatto avrà la protesta sulle operazioni dei fast-food.

Lo sciopero rappresenta la mossa di più grande portata nella lotta per l’aumento salariale, iniziata circa un anno fa. La paga minima per i dipendenti dei fast-food è di 7,25 dollari all’ora (poco più di 5 euro), che equivalgono a un totale annuale di circa 15mila dollari (poco meno di 11mila euro). I dipendenti chiedono un aumento del salario minimo a 15 dollari, anche se molti vedono questa cifra più come una base da cui partire per dei negoziati piuttosto che un vero obiettivo.

A New York un centinaio di manifestanti ha marciato all’interno di un McDonald’s soffiando con fischietti e battendo dei tamburi intorno alle 6.30 locali, le 12.30 in Italia. A Detroit, circa 50 manifestanti si sono radunati prima dell’alba davanti a un altro McDonald’s: alcuni dipendenti hanno scioperato, ma il fast-food è rimasto aperto perché uno dei manager del ristorante e altri impiegati hanno lavorato dietro il bancone e allo sportello dell’asporto per le auto.

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