New York (New York, Usa), 18 dic. (LaPresse/AP) – Tra 400 e 500 persone sono state uccise e circa 800 sono rimaste ferite nelle recenti violenze in Sud Sudan. Lo hanno riferito le Nazioni unite, citando fonti locali nella capitale del Paese africano, Juba. Il presidente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, l’ambasciatore francese Gerard Araud, ha fatto sapere inoltre che fino a 20mila persone si sono rifugiate presso la sede dell’Onu a Juba. Il Consiglio, ha sottolineato Araud, ha ricevuto “informazioni incomplete” durante un incontro con Hervé Ladsous, il sotto segretario generale dell’Onu per le operazioni di peacekeeping. “Siamo estremamente preoccupati, il bilancio delle vittime è ovviamente grave”, ha affermato l’ambasciatore francese, aggiungendo che per il momento si tratta di “lotte interne tra soldati” e i civili non sono stati presi di mira. Lunedì il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, aveva accusato il suo ex vice, Riek Machar, e i soldati a lui leali di aver tentato di compiere un colpo di Stato domenica sera. Kiir ha imposto nella capitale un coprifuoco dal tramonto fino all’alba, affermando che l’esercito sta inseguendo i militari schierati con Machar.
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