Il Cairo (Egitto), 15 gen. (LaPresse/AP) – Hanno riaperto alle 9 ora locale (le 8 in Italia) i seggi in Egitto per il secondo giorno di voto nel referendum sulla nuova bozza della Costituzione. La nuova Carta rappresenta una pietra miliare del piano di transizione politica promosso dai militari dopo la destituzione il 3 luglio scorso del presidente islamista Mohammed Morsi. Il referendum è un duro colpo per i Fratelli musulmani e per la loro campagna mirata a riportare Morsi al potere e apre la via alla corsa per l’elezione del suo successore. I seggi chiuderanno alle 21 ora locale (le 20 in Italia). Le misure di sicurezza sono state ulteriormente rafforzate dopo che ieri undici persone erano morte in scontri legati al voto. Sostenitori di Morsi avevano dato fuoco a pneumatici e lanciato pietre e bombe Molotov contro poliziotti.
Intanto un funzionario del ministero dell’Interno ha fatto sapere che 294 persone, soprattutto sostenitori dei Fratelli musulmani, sono state arrestate in relazione alle violenze avvenute nel primo giorno del referendum. I sospetti, ha riferito l’ufficiale, avevano tentato di “ostacolare il voto sulla Costituzione e si erano scontrati con le forze di sicurezza e residenti”. La polizia, ha aggiunto, ha confiscato alle persone arrestate alcune bombe a mano, armi, bombe molotov e coltelli. In un comunicato diffuso ieri sera la Fratellanza aveva accusato i media di Stato di aver falsificato i dati sull’affluenza nel primo giorno del voto. “Stanno cercando – si legge nella nota – di nascondere la loro sconfitta prematura”. L’Alleanza anti golpe e pro democrazia, guidata dai Fratelli musulmani, ha affermato che l’affluenza abbia raggiunto soltanto il 15% nel sud dell’Egitto e ha annunciato che le proteste continueranno.
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