Atene (Grecia), 27 gen. (LaPresse/AP) – È stato dichiarato lo stato di emergenza sull’isola di Cefalonia, in Grecia, a seguito del terremoto di magnitudo 5.8 che ieri ha danneggiato case e ferito almeno sette persone. Centinaia di abitanti dell’isola hanno passato la notte nelle loro auto dopo il sisma, che ha colpito nei pressi della cittadina di Lixouri ed è stato seguito da decine di scosse di assestamento di forza fino a 5.2, come appurato dall’Istituto di geodinamica di Atene. I sismologi affermano che sia troppo presto per dire se la scossa di ieri sia la più intensa dello sciame o se nei prossimi giorni ce ne sarà un’altra più forte. “Abbiamo bisogno di 48 ore per affermare, con una certezza del 99%, che questo sia stato il terremoto più forte”, ha detto alla tv Skai, Thanassis Ganas, direttore delle ricerche all’Istituto di geodinamica di Atene. Ha tuttavia aggiunto che gli sviluppi sembrano regolari e che le scosse di assestamento rientrano nella normalità ed erano attese. Nel 1953 Cefalonia e le vicine Zante e Itaca vennero devastate da un terremoto di magnitudo 7.2, che seguì un sisma di 6.4 di tre giorni prima, che distrusse quasi ogni edificio sulle isole e uccise centinaia di persone. Da allora le abitazioni e i palazzi vengono costruiti secondo rigide norme anti-sismiche.
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