Ginevra (Svizzera), 9 feb. (LaPresse/AP) – La Svizzera dice sì a introdurre un tetto massimo di stranieri che possano entrare ogni anno sul suo territorio. Nel referendum che si è tenuto oggi, secondo i risultati iniziali riportati dalla televisione di Stato Srf, gli elettori hanno approvato la proposta, seppur con un margine basso: il 50,5% ha votato a favore e il 49,7% contro. L’iniziativa, denominata ‘Contro l’immigrazione di massa’, era stata presentata dal partito nazionalista Unione democratica di centro (Udc).
Sì A QUOTE PER GLI IMMIGRATI DI TUTTA L’UE. La maggior parte dei sì è stata raccolta nei cantoni in cui si parla italiano e tedesco e nelle zone rurali. Due anni fa la Svizzera aveva introdotto delle quote per gli immigrati provenienti da otto Paesi dell’Europa centrale e orientale, decisione che era stata fortemente criticata dall’Ue. Il nuovo piano va oltre, estendendo queste quote anche agli immigrati provenienti dall’Europa occidentale. Il governo svizzero e la maggior parte dei partiti si sono opposti alla proposta, avvertendo che potrebbe danneggiare l’economia e le relazioni con l’Ue.
VANNO RIDISCUSSI ACCORDI CON UE. Il risultato della consultazione, che è vincolante, implica che il governo dovrà rinegoziare i trattati con l’Ue relativi alla libertà di movimento dei lavoratori. La Svizzera non è membro dell’Unione europea, ma ha firmato diversi accordi di cooperazione bilaterale con Bruxelles, compreso uno che garantisce ai cittadini dell’Ue di vivere e lavorare in Svizzera, e ai cittadini svizzeri di fare lo stesso nei Paesi europei.
L’ESITO ERA SUL FILO DEL RASOIO. Che il voto sull’immigrazione avesse spaccato il Paese era chiaro fin dalle prime proiezioni diffuse dall’istituto gfs.bern oggi pomeriggio. Secondo questi dati infatti, che avevano un margine di errore del 3%, il 50% aveva votato a favore della proposta e il 50% contro. Anche i sondaggi prima del voto non avevano mostrato un orientamento determinato. Da uno studio realizzato lo scorso 21 gennaio era emerso che il 43% degli intervistati era favorevole all’imposizione di un tetto all’immigrazione, il 50% era contrario e il 7% indeciso. Un mese prima, invece, solo il 37% appoggiava il sì, mentre il 55% era per il no e gli indecisi costituivano l’8%. Lo studio era stato condotto da gfs.bern su 1.420 elettori, con un margine di errore del 2,7%. E il capo dell’istituto, Claude Longchamp, aveva detto qualche giorno fa che “il risultato è difficile da predire”. Nonostante in passato gli svizzeri abbiano approvato varie misure allentando le regole sull’immigrazione, dal 2009 gli opinionisti sono ben consapevoli che avanzare previsioni è molto difficile. Quell’anno, infatti, gli esperti furono colti di sorpresa quando gli elettori approvarono la proposta di vietare la costruzione di nuovi minareti.
I POSTER ANTI IMMIGRAZIONE. L’Unione democratica di centro (Udc), che ha oltre un quarto dei seggi nella Camera bassa del Parlamento svizzero, nelle ultime settimane ha alimentato le paure dell’arrivo di immigrati in massa. Per le strade del Paese sono stati appesi diversi poster: alcuni che mostrano un enorme albero che schiaccia una mappa della Svizzera e altri che ritraggono una donna con il velo sovrastata dalla scritta ‘Un milione di musulmani presto?’.
IN SVIZZERA 500MILA MUSULMANI. Nel Paese, che conta 8 milioni di abitanti, secondo le stime ufficiali circa 500mila si identificano come musulmani. Molti di loro sono ex rifugiati scappati in Svizzera durante le guerre dei Balcani negli anni ’90 e solo una minoranza è religiosa praticante.
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