Ginevra (Svizzera), 9 feb. (LaPresse/AP) – Svizzera spaccata sull’immigrazione. Il Paese elvetico è andato oggi alle urne per il referendum sull’iniziativa denominata ‘Contro l’immigrazione di massa’, proposta dal partito nazionalista Unione democratica di centro (Udc), che prevede di fissare un tetto massimo di stranieri che possano entrare ogni anno sul suo territorio. Secondo le prime proiezioni diffuse dall’istituto gfs.bern, il 50% ha votato a favore della proposta e l’altro 50% contro. Le stime hanno un margine di errore del 3%.
A RISCHIO ACCORDI CON L’UE. Se la misura venisse approvata, Berna dovrebbe rinegoziare i trattati con l’Unione europea per la libertà di movimento dei lavoratori. La Svizzera non è membro dell’Unione europea, ma ha firmato diversi accordi di cooperazione bilaterale con Bruxelles, compreso uno che garantisce ai cittadini dell’Ue di vivere e lavorare in Svizzera, e ai cittadini svizzeri di fare lo stesso nei Paesi europei. Inoltre il Paese elvetico, che va orgoglioso di una lunga tradizione di aiuti umanitari, potrebbe trovarsi in conflitto con gli accordi internazionali sull’asilo.
ESITO SUL FILO DEL RASOIO. I sondaggi prima del voto non avevano mostrato un orientamento determinato. Da uno studio realizzato lo scorso 21 gennaio era emerso che il 43% degli intervistati era favorevole all’imposizione di un tetto all’immigrazione, il 50% era favorevole e il 7% indeciso. Un mese prima, invece, solo il 37% appoggiava il sì, mentre il 55% era per il no e gli indecisi costituivano l’8%. Lo studio era stato condotto da gfs.bern su 1.420 elettori, con un margine di errore del 2,7%. E il capo dell’istituto, Claude Longchamp, aveva detto qualche giorno fa che “il risultato è difficile da predire”. Nonostante in passato gli svizzeri abbiano approvato varie misure allentando le regole sull’immigrazione, dal 2009 gli opinionisti sono ben consapevoli che avanzare previsioni è molto difficile. Quell’anno, infatti, gli esperti furono colti di sorpresa quando gli elettori approvarono la proposta di vietare la costruzione di nuovi minareti.
I POSTER ANTI IMMIGRAZIONE. L’Unione democratica di centro (Udc), che ha oltre un quarto dei seggi nella Camera bassa del Parlamento svizzero, nelle ultime settimane ha alimentato le paure dell’arrivo di immigrati in massa. Per le strade del Paese sono stati appesi diversi poster: alcuni che mostrano un enorme albero che schiaccia una mappa della Svizzera e altri che ritraggono una donna con il velo sovrastata dalla scritta ‘Un milione di musulmani presto?’.
IN SVIZZERA 500MILA MUSULMANI. Nel Paese, che conta 8 milioni di abitanti, secondo le stime ufficiali circa 500mila si identificano come musulmani. Molti di loro sono ex rifugiati scappati in Svizzera durante le guerre dei Balcani negli anni ’90 e solo una minoranza è religiosa praticante. Due anni fa la Svizzera aveva introdotto delle quote per gli immigrati provenienti da otto Paesi dell’Europa centrale e orientale, decisione che era stata fortemente criticata dall’Ue. La nuova proposta andrebbe oltre, estendendo queste quote anche agli immigrati provenienti dall’Europa occidentale e introducendo limiti a ogni diritto degli stranieri di portare con sé i propri familiari o avere accesso ai servizi sociali svizzeri. Il risultato del referendum è vincolante.
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