Bruxelles (Belgio), 16 mar. (LaPresse/AP) – Diplomatici Ue impegnati in un lavoro febbrile mentre la Crimea è al voto nel referendum per decidere sulla secessione dall’Ucraina e l’annessione alla Russia. L’obiettivo è di trovare un accordo su eventuali sanzioni contro Mosca, delle quali discuteranno domani a Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Unione europea: sul tavolo l’ipotesi di congelamento dei beni e limitazioni ai visti, ma resta ancora da trovare un’intesa sulla lista delle persone che sarebbero colpite dai provvedimenti.

ENTRO DOMANI ACCORDO SU LISTA COMUNE PER SANZIONI. I rappresentanti dei 28 Paesi del blocco sono arrivati con idee molto diverse sui soggetti da sanzionare ma un alto diplomatico Ue, parlando a condizione dell’anonimato, si dice sicuro che l’accordo su una lista comune si troverà: “Saremo pronti per martedì mattina, sono abbastanza certo”, afferma. I diplomatici in diverse capitali europee chiariscono che l’Occidente non intende cedere la Crimea perché spera di evitare che Mosca avanzi anche nella zona est dell’Ucraina, anch’essa a maggioranza russofona. “Ci deve essere una risposta ferma e unitaria” all’incontro, afferma il segretario britannico agli Esteri, William Hague. “È giunto il momento per adottare misure restrittive più rigide”, ha aggiunto.

CONTRO CHI SARANNO LE SANZIONI. Nell’elenco delle persone da colpire con le sanzioni verranno inseriti sia funzionari russi, che funzionari ucraini che hanno spinto per la secessione della Crimea e una sua possibile annessione alla Russia. Probabilmente la lista comprenderà anche le personalità dell’esercito che hanno ordinato ai soldati ucraini di lasciare le loro caserme in Crimea e altri responsabili di azioni che hanno portato alla svolta nella regione. Resteranno invece fuori dai soggetti colpiti, almeno al momento, gli operatori economici.

DOPO LE SANZIONI DI DOMANI, POSSIBILI ALTRE MISURE GIOVEDI’. A seconda di come si svilupperà la situazione in Russia e Ucraina, poi, dopo le decisioni di domani potrebbero arrivare ulteriori sanzioni dal Consiglio europeo di giovedì 20 marzo. Giovedì 6 marzo, nel corso del summit Ue straordinario convocato proprio per discutere della situazione in Ucraina, i leader del blocco a 28 avevano deciso di sospendere i colloqui con la Russia sui visti e su un patto economico, minacciando appunto ulteriori sanzioni. Inoltre l’Ue potrebbe velocizzare la firma dell’accordo di associazione con i nuovi leader di Kiev, probabilmente entro una settimana. Ieri il nuovo premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha annunciato che il 21 marzo l’Ucraina firmerà la parte politica dell’accordo con l’Unione europea per il libero scambio.

LE MINACCE USA-UE E LO STOP DELLA RUSSIA A RISOLUZIONE ONU. Unione europea e Stati Uniti hanno annunciato che non ritengono illegale il referendum e non ne riconosceranno l’esito; non così la Russia, che ieri ha posto il suo veto in Consiglio di sicurezza dell’Onu bloccando così l’approvazione di una risoluzione che avrebbe dichiarato non valido il referendum in Crimea. In Consiglio Onu la Russia è stata l’unica a votare no al documento; la Cina infatti si è astenuta, evidenziando la posizione di isolamento di Mosca. Spesso Pechino ha sostenuto Mosca, ma tradizionalmente appoggia anche con forza il rispetto della sovranità degli Stati, in questo caso l’Ucraina. La Russia affronterà azioni immediate “molto serie” da parte di Stati Uniti ed Europa se annetterà la Crimea, aveva detto giovedì il segretario di Stato Usa, John Kerry.

I RISCHI DI IMPORRE SANZIONI ECONOMICHE. Al momento dunque si valutano sanzioni come congelamento dei beni e restrizioni ai visti, mentre quella delle sanzioni economiche sembra un’eventualità successiva. I leader Ue hanno minacciato che, se Mosca compierà ulteriori passi per esacerbare la crisi, allora ci saranno “conseguenze ad ampio raggio per le relazioni in diversi settori economici”. Tuttavia Mosca sostiene che le sanzioni economiche colpirebbero la Russia tanto quanto l’Ue. La Russia è il terzo partner commerciale dell’Unione europea, principalmente per via delle importazioni di petrolio e gas. E in particolare l’Ue è il più grande consumatore di gas russo. Per esempio la Germania ottiene da Mosca il 35% delle sue forniture di gas. In cambio la Russia compra dall’Europa dai macchinari alle auto e infatti per Mosca l’Ue è il più grande partner commerciale: le esportazioni dall’Ue in Russia nel 2012 ammontavano a 123 miliardi di euro.

LE RELAZIONI FRA UE E RUSSIA. I rapporti fra Ue e Russia si sono inclinati quando lo scorso 21 novembre l’allora presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha annunciato all’ultimo minuto di volere abbandonare i preparativi per la firma di un accordo di associazione con l’Unione europea, favorendo il rafforzamento delle relazioni con Mosca. L’Ue ha accusato la Russia di avere fatto pressioni sull’Ucraina. Dopo che Yanukovich ha accantonato l’accordo con l’Ue, la Russia ha promesso a Kiev prestiti complessivi per 15 miliardi di dollari. Finora dalle casse di Mosca sono usciti soltanto 3 miliardi di dollari e il resto dell’erogazione è stato sospeso dopo lo scoppio delle violenze a Kiev, a seguito delle quali Yanukovich è scappato in Russia. Dopo la fuga di Yanukovych l’Ue ha riconosciuto come interlocutori i membri del nuovo governo e, lo scorso 5 marzo, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha annunciato il via libera a un pacchetto di aiuti a Kiev da 11 miliardi di euro.

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