Mosca (Russia), 18 mar. (LaPresse/AP) – I leader di Russia e Crimea hanno firmato il trattato che rende la Crimea parte del territorio russo. A siglare il documento sono stati precisamente per la Russia il presidente Vladimir Putin e per la Crimea il premier e il presidente del Parlamento. Perché il trattato entri in vigore dovrà ora ottenere il via libera della Corte costituzionale russa e andrà ratificato da entrambe le Camere del Parlamento, passi che sono ritenuti delle formalità. L’approvazione di Corte costituzionale e Parlamento dovrebbe arrivare rapidamente e, secondo alcuni deputati, la Crimea potrebbe diventare formalmente parte della Russia già entro la fine della settimana.

La firma del trattato è avvenuta a seguito del discorso tenuto da Putin davanti alle Camere del Parlamento russo riunite in seduta congiunta, nel corso del quale il leader del Cremlino ha difeso il voto in Crimea definendolo il ripristino di una giustizia storica. Putin ha inoltre accusato l’Occidente di avere incoraggiato la rivolta in Ucraina per rompere i suoi legami storici con la Russia e ha respinto le critiche dell’Occidente secondo le quali il voto in Crimea sarebbe illegittimo.

“Nel cuore e nella coscienza dei popoli la Crimea è sempre stata parte inscindibile dalla Russia” e “sono assolutamente inutili tutti i cambiamenti drammatici che ha avuto il nostro Paese nei secoli”, ha affermato Putin. “Tutto in Crimea è intriso dalla nostra storia e gloria”, ha proseguito, ricordando che “Sebastopoli è patria della flotta russa del Mar nero”. A queste parole è seguito un lungo applauso dei parlamentari.

A questo punto Putin ha chiesto esplicitamente al Parlamento di approvare l’ingresso della Crimea nella Russia, proposta che è stata accolta dai parlamentari con un’ovazione. Tuttavia il leader del Cremlino ha precisato che la Russia. Il riferimento sembra ai timori che, dopo la secessione della Crimea, anche l’est russofono dell’Ucraina possa procedere sullo stesso percorso.

Intanto dalla Francia il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha annunciato che la Russia è stata sospesa dal G8 per via delle tensioni relative all’Ucraina e all’incursione russa in Crimea. “A proposito del G8 abbiamo deciso di sospendere la partecipazione della Russia e questo lascia prefigurare che tutti gli altri sette Paesi si uniranno senza la Russia”, ha detto Fabius, che non ha fornito altri dettagli. I leader del G8 avevano già deciso di sospendere i preparativi per il prossimo summit del G8, che avrebbe dovuto tenersi a giugno a Sochi, in Russia.

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