Islamabad (Pakistan), 31 mar. (LaPresse/AP) – Un tribunale speciale di Islamabad, in Pakistan, ha incriminato l’ex presidente Pervez Musharraf per alto tradimento per avere sospeso la Costituzione imponendo leggi di emergenza nel 2007 e per avere rimosso alcuni giudici. Presente in tribunale nell’udienza di oggi, Musharraf si è dichiarato non colpevole di cinque capi d’accusa di tradimento, insistendo sul punto di avere migliorato l’economia del Pakistan e di avere fatto progredire il Paese mentre era al potere. Musharraf prese il potere con un colpo di Stato nel 1999, ma nel 2008 fu costretto a lasciare il posto e ad abbandonare il Pakistan. L’anno scorso rientrò nel Paese per partecipare alle elezioni presidenziali, ma venne messo agli arresti domiciliari a causa delle accuse per cui è a processo.

“Vengo chiamato traditore, ma ho messo il Pakistan sulla strada del progresso dopo il 1999, quando il Paese veniva definito fallito e in default”, ha detto Musharraf in un discorso di circa 30 minuti pronunciato in aula in propria difesa. “È questo il modo di premiare qualcuno per essere stato leale e avere amato il Paese?”, ha aggiunto. Se condannato per tradimento, l’ex presidente rischia la pena di morte. Oggi l’avvocato difensore, Farogh Naeem, ha chiesto alla Corte di permettere a Musharraf di lasciare il Paese in modo che possa far visita alla madre malata, a Dubai, assicurando che il suo cliente tornerà per partecipare al processo.

“La madre sta morendo, per l’amor di Dio. Tornerà, vuole essere processato e che il suo nome venga ripulito”, ha detto Naseem. L’accusa ha espresso comprensione per Musharraf e, sebbene non si sia espressa sul concedere o meno all’ex presidente di lasciare il Paese, non si è nemmeno opposta. In precedenza gli avvocati di Musharraf avevano già chiesto alla Corte di concedere all’imputato di lasciare temporaneamente il Paese, per ricevere cure per le sue precarie condizioni di salute.

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