Giacarta (Indonesia), 9 apr. (LaPresse/AP) – Quasi 187 milioni di elettori in Indonesia sono chiamati oggi alle urne per il rinnovo del Parlamento nazionale e delle assemblee provinciali e locali. Il voto si svolge in oltre 500mila seggi in tre diversi fusi orari, dalla provincia orientale di Papua a quella di Aceh, nell’ovest. Circa 200mila candidati sono in corsa per quasi 20mila seggi; tra questi 6.607 si contendono i 560 posti alla Camera, mentre in 945 cercano di diventare rappresentanti regionali al Senato. Gli altri sono candidati ai consigli provinciali o locali. Gli exit poll sono attesi dopo la chiusura dei seggi nel pomeriggio, mentre i risultati ufficiali saranno annunciati il 9 maggio. Con i suoi 240 milioni di abitanti, l’Indonesia è la terza più grande democrazia al mondo, dopo l’India e gli Stati Uniti, ed è il Paese musulmano più densamente popolato.

Tra i 12 principali partiti politici ci sono fazioni laiche, nazionaliste o moderatamente islamiche, ma secondo i recenti sondaggi il sostegno per questi ultimi è in calo. Nel Paese non c’è invece nessun partito di sinistra, mentre resta in vigore la messa al bando del Partito comunista indonesiano dell’ex dittatore Suharto. Le autorità hanno utilizzato navi da guerra, elicotteri, motociclette e cavalli per trasportare le schede elettorali nei seggi sparsi sulle 17mila isole dell’arcipelago. Si tratta delle quarte elezioni democratiche organizzate in Indonesia dopo il crollo del regime di Suharto nel 1998. Molti candidati hanno investito i risparmi della vita per le campagne elettorali e alcuni hanno perfino venduto la casa. Tenendo conto della posta in gioco, diversi ospedali hanno rafforzato il personale e allestito delle camere apposite per prepararsi a occuparsi degli sconfitti, che potrebbero avere bisogno di cure o sostegno psicologico.

Per molti indonesiani le elezioni legislative sono una possibilità di esprimere il sostegno a un partito politico in vista delle presidenziali del 9 luglio, in cui sarà eletto il successore di Susilo Bambang Yudhoyono, che ai sensi della Costituzione indonesiana non può candidarsi per un terzo mandato. Per poter nominare un candidato a capo di Stato i partiti devono ottenere il 20% dei seggi nella Camera dei rappresentanti oppure il 25% delle preferenze complessive nelle legislative. Altrimenti, per poter partecipare alla corsa, una o più fazioni dovranno creare delle coalizioni.

Secondo gli osservatori il governatore di Giacarta, Joko Widodo, è un candidato scontato alla presidenza. Il 52enne, soprannominato affettuosamente Jokowi, è elogiato da molti per il suo stile semplice e la volontà di incontrare i poveri. “Sono molto fiducioso che il mio partito (Partito democratico indonesiano di lotta, ndr) otterrà un ottimo risultato”, ha detto Widodo dopo aver votato con la moglie in un seggio della capitale, seguito da circa 200 giornalisti. “Il mio partito otterrà una vittoria molto forte e avrà la maggioranza”, ha aggiunto.

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