Katmandu (Nepal), 18 apr. (LaPresse/AP) – Almeno sei guide sherpa sono morte e altre nove risultano disperse in seguito al distaccamento di una valanga lungo un percorso usato per arrivare in vetta al monte Everest. Lo rende noto un funzionario del ministero del turismo del Nepal, Krishna Lamsal, affermando che la slavina si è abbattuta appena sotto al Campo 2 della montagna alle 6.30 locali, le 2.45 in Italia. Le guide erano uscite presto per fissare le funi che sarebbero state usate in seguito da centinaia di alpinisti che all’inizio di maggio vogliono tentare la scalata dell’Everest. Quattro corpi sono stati già recuperati e i soccorritori sono al lavoro per estrarne altri due dalla neve. Altri nove Sherpa sono dispersi ma le autorità ritengono che siano stati sepolti.

I soccorsi si sono attivati appena si è staccata la valanga e un elicottero è stato in seguito inviato da Katmandu. Ang Tshering, dell’Associazione alpinistica nepalese, ha precisato che la valanga si è abbattuta in un’area soprannominata ‘campo dei popcorn’, che si trova appena sotto il Campo 2 dell’Everest a un’altitudine di 6.400 metri. Gli alpinisti si trovano già sulla montagna per allestire i loro accampamenti in alta quota, le funi e i percorsi in vista della scalata verso la vetta.

Nei mesi scorsi il governo del Nepal aveva annunciato l’adozione di numerose misure per migliorare il flusso di alpinisti che ogni anno tenta la scalata, allo scopo di ridurre l’affollamento e accelerare eventuali operazioni di soccorso. Fra queste misure c’è anche il dispiegamento nel campo base situato a 5.300 metri di personale di sicurezza che resterà lì fino a maggio, quando terminerà la stagione primaverile delle arrampicate. Sono oltre 4mila gli alpinisti che hanno raggiunto la vetta dell’Everest dal 1953, quando fu conquistata dal neozelandese Edmund Hillary e dalla sua guida sherpa Tenzing Norgay. Centinaia di altri sono morti nel tentativo di arrivare in cima alla montagna più alta del mondo.

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