Mokpo (Corea del Sud), 18 apr. (LaPresse/AP) – In Corea del Sud la procura ha chiesto alla Corte di emettere un mandato d’arresto per il capitano del traghetto Sewol affondato mercoledì al largo della costa sudoccidentale del Paese. Lo riferiscono i procuratori, aggiungendo di avere richiesto di emettere mandati d’arresto anche per altri due membri dell’equipaggio.
Le indagini sono concentrate in particolare su quattro punti. In primo luogo si prova ad accertare dove si trovasse il capitano quando la nave ha cominciato a inclinarsi: il procuratore Park Jae-eok riferisce che i membri dell’equipaggio in cabina forniscono versioni contrastanti in merito; pare che il capitano Lee Joon-seok fosse “vicino” al ponte, ma non si sa esattamente dove.
In secondo luogo gli inquirenti provano a ricostruire se il capitano abbia effettivamente abbandonato la nave su una delle prime scialuppe.
In terzo luogo le indagini tentano di stabilire se un ordine di evacuazione più veloce da parte del capitano avrebbe o meno potuto salvare delle vite: ieri uno dei membri dell’equipaggio, il timoniere Oh Yong-seok, si è detto addirittura non sicuro che nel caos dei tentativi di raddrizzare la nave l’ordine diramato dal capitano sia mai stato annunciato ai passeggeri tramite gli altoparlanti.
Il quarto punto sul quale si stanno concentrando gli inquirenti è capire le cause della brusca virata che c’è stata prima che il traghetto abbia cominciato a inclinarsi. Il bilancio attuale è di 28 morti e 268 dispersi. Le ricerche proseguono.
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