Seul (Corea del Sud), 21 apr. (LaPresse/AP) – Il capitano e alcuni componenti dell’equipaggio del traghetto affondato in Corea del Sud hanno commesso “azioni imperdonabili e assassine”, a seguito delle quali 300 persone sono morte o disperse. Lo ha dichiarato la presidente del Paese, Park Geun-hye, in una riunione del governo. Il capitano e l’equipaggio, ha aggiunto, “hanno detto ai passeggeri di restare, ma loro sono stati i primi a scappare abbandonando la gente”. “Legalmente ed eticamente – ha concluso – questa è una azione inimmaginabile”. Le vittime confermate del disastro di mercoledì scorso sono 64, mentre i dispersi sono ancora 240. A bordo del traghetto viaggiavano 476 persone, i sopravvissuti sono 174.
Il capitano dell’imbarcazione, Lee Joon-seok, dopo che mercoledì questa ha cominciato a inclinarsi aveva ordinato ai passeggeri di restare nelle loro cabine. Ha poi atteso oltre mezz’ora per dare l’ordine di evacuazione, prima che il traghetto Sewol affondasse. A quel punto, però, il mezzo era così inclinato che molti dei 240 dispersi non sono più riusciti a fuggire e sono rimasti intrappolati all’interno. Il capitano e sei membri dell’equipaggio sono stati poi arrestati e incriminati, per sospetti di negligenza e abbandono di persone in difficoltà. Quattro sono stati fermati oggi: due primi ufficiali, un ufficiale in seconda e un ingegnere capo. I giudici decideranno entro 48 ore se chiedere a un tribunale se convalidare gli arresti.
Un video ha mostrato il capitano tra le prime persone portate in salvo dal traghetto che affondava. Alcuni membri dell’equipaggio hanno poi motivato il suo l’allontanamento dicendo che era ferito, ma un medico che lo ha curato li ha contraddetti affermando che non avesse riportato alcuna frattura, ma accusasse soltanto lievi dolori. Lee ha parlato di “dolore al lato sinistro del costato e alla schiena, ma questo è tutto”, ha infatti spiegato il direttore del ripartimento di ortopedia della Jindo Hankook University, che lo ha curato.
Intanto, i sommozzatori continuano a recuperare corpi dall’interno del relitto, dove si sono aperti una nuova via di accesso attraverso il salone da pranzo. Il numero delle vittime è destinato ad aumentare drasticamente man mano che il recupero prosegue. I familiari devono quindi individuare i loro cari in base a dettagli come genere, altezza, capelli e vestiti, perché il riconoscimento è complicato dalla permanenza dei corpi in acqua per giorni. Non esiste una lista delle vittime e i parenti si stanno sottoponendo ai test per la registrazione del dna, in modo che sia più semplice identificare i corpi.
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