Islamabad (Pakistan), 30 apr. (LaPresse/AP) – “I giornalisti del Pakistan vivono sotto la costante minaccia di omicidi, intimidazioni e atti di violenza da parte di servizi segreti, partiti politici e gruppi armati come i talebani. Le autorità non fanno praticamente nulla per fermare le violazioni dei diritti umani contro gli operatori dell’informazione e per portare i responsabili di fronte alla giustizia”. Questa l’accusa lanciata da Amnesty International in un nuovo rapporto intitolato ‘C’è una pallottola per te’. In Pakistan “dal ritorno a un sistema democratico nel 2008 Amnesty ha registrato 34 casi di giornalisti assassinati a causa del loro lavoro; solo in un caso gli autori sono stati identificati e sottoposti a processi”, fa sapere l’ong. “Nello stesso periodo molti altri giornalisti sono stati minacciati, intimiditi, sequestrati, torturati o sono scampati a tentativi di omicidio”, prosegue l’organizzazione.
“La comunità dei giornalisti del Pakistan è a tutti gli effetti sotto assedio”, ha dichiarato David Griffiths, vicedirettore del Programma Asia-Pacifico di Amnesty, aggiungendo che “soprattutto coloro che si occupano di sicurezza o di diritti umani vengono presi di mira da tutte le parti, nel tentativo di ridurli al silenzio”. Il rapporto, fa sapere il gruppo per i diritti umani, si basa su un’ampia ricerca sul campo su oltre 70 casi e su interviste con più di 100 operatori dell’informazione. Secondo Amnesty, i servizi dell’intelligence pakistani sono implicati in casi di rapimento, torture e uccisione di giornalisti. “Il governo ha promesso di migliorare questa terribile situazione, anche attraverso l’istituzione di un procuratore incaricato delle indagini sugli attacchi contro i giornalisti, ma di concreto è stato fatto poco”, ha commentato Griffiths.
“Una misura determinante – ha aggiunto il ricercatore di Amnesty – sarebbe quella di indagare sulle agenzie militari e d’intelligence assicurando così i procedimenti giudiziari nei confronti dei responsabili. Coloro che prendono di mira i giornalisti saprebbero in questo modo di non poter più agire impunemente”. Il rapporto di Amnesty è stato diffuso poco dopo il tentativo di omicidio di Hamid Mir, un giornalista dell’emittente Geo News, che ha accusato l’agenzia dell’intelligence dell’esercito di averlo preso di mira. Dopo la sparatoria il segnale di Geo News è stato bloccato in diverse zone del Pakistan. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), il Pakistan è uno dei Paesi più pericolosi per i reporter; dal 1992 hanno perso la vita 54 giornalisti pakistani.
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