Cuba arresta 4 esuli residenti in Usa, accusati di progettare attacchi su isola

L’Avana (Cuba), 7 mag. (LaPresse/AP) – Quattro cubani in esilio residenti a Miami, in Florida, sono state arrestati a Cuba e accusati di pianificare “azioni terroristiche”. Lo riferisce il ministero dell’Interno dell’Avana in una dichiarazione pubblicata dal quotidiano del Partito comunista cubano Granma, precisando che i quattro sono stati arrestati lo scorso 26 aprile e che i loro presunti obiettivi erano militari. “Intendevano attaccare installazioni militari con l’obiettivo di ulteriori azioni violente; per questi fini, da metà del 2013 te di loro avevano fatto diversi viaggi sull’isola per studiare come attuare il loro piano”, fa sapere il ministero.

I quattro fermati sono stati identificati come Jose Ortega Amador, Obdulio Rodriguez Gonzalez, Raibel Pacheco Santos e Felix Monzon Alvarez. Secondo L’Avana agivano sotto le direttive di altre persone che si trovano in Florida, identificate come Santiago Alvarez Fernandez Magrina, Osvaldo Mitat e Manuel Alzugaray; stando al ministero questi erano legati al militante in esilio Luis Posada Carriles, che Cuba e Venezuela hanno cercato di perseguire per un attacco bomba del 1976 a un aereo di linea diretto a Cuba, in cui morirono 73 persone che erano a bordo.

Contattato in Florida, Santiago Alvarez Fernandez Magrina ha negato ogni coinvolgimento a complotti e dice di non conoscere gli arrestati, accusando invece Cuba di provare a creare una scusa per un inasprimento della repressione sui dissidenti. “Queste non sono altro che menzogne da parte del regime cubano”, ha detto. “Questo è il governo cubano che mette in piedi qualcosa di sinistro, usando il mio nome per spaventare i cubani sull’isola”, ha aggiunto. Il ministero dell’Interno cubano riferisce che si sta rivolgendo alle autorità Usa per indagare. Nessun commento dalla U.S. Interests Section all’Avana, cioè la rappresentanza che cura gli interessi di Washington a Cuba dal momento che gli Usa non hanno un’ambasciata né relazioni diplomatiche con L’Avana.