Caracas (Venezuela), 9 mag. (LaPresse/AP) – Un poliziotto è morto e un altro è rimasto ferito da colpi di arma da fuoco in violenti scontri con manifestanti a Caracas, la capitale del Venezuela, scoppiati dopo che le forze dell’ordine avevano smantellato quattro accampamenti allestiti dai dimostranti antigovernativi e avevano arrestato 243 studenti. Decine di attivisti hanno poi eretto barricate per esprimere solidarietà ai manifestanti arrestati, scatenando scontri con la polizia.
Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha riferito che l’agente è stato ucciso da un cecchino, mentre i poliziotti stavano ripulendo le strade dai rifiuti lasciati dai dimostranti nel distretto di Chacao, dove è situata la sede delle Nazioni unite a Caracas. “Stava proteggendo la comunità di Chacao ed è stato ucciso vilmente da questi assassini di destra”, ha affermato Maduro. La morte del poliziotto porta a 42 il numero delle persone uccise nei disordini iniziati a febbraio.
Il ministro dell’Interno, Miguel Rodriguez Torres, aveva presentato ieri mortai improvvisati, armi e bombe molotov che sarebbero stati sequestrati negli accampamenti dei manifestanti. “Questo dimostra che dietro c’è un intero apparato logistico”, ha dichiarato. Alcuni testimoni hanno riferito che centinaia di agenti della Guardia nazionale erano arrivati negli accampamenti intorno alle 3 di ieri mattina per smantellare le tende. I poliziotti sono stati accolti con rabbia dai residenti locali, che hanno lanciato contro di loro vari oggetti dai balconi delle case.
Il ministro dell’Interno ha riferito che gli studenti arrestati saranno incriminati, ma non ha precisato quando questo avverrà. La procura ha 48 ore dal momento dell’arresto per decidere se formulare accuse o rilasciare i sospetti. A seguito degli arresti, decine di persone hanno eretto barricate per bloccare il traffico, chiedendo il rilascio degli studenti. “Com’è possibile, visto che la Costituzione garantisce il diritto alla protesta pacifica?”, ha notato Anais Serrano, un agente immobiliare di Caracas. “Questi ragazzi non hanno fatto niente di male”, ha concluso.
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