San Paolo (Brasile), 15 mag. (LaPresse/AP) – Giornata di manifestazioni antigovernative in Brasile. Le proteste sono state organizzate per protestare in primo luogo contro le spese sostenute dal Paese per ospitare il Campionato mondiale di calcio. Le marce più grandi sono attese a San Paolo e Rio de Janeiro, ma le manifestazioni si terranno anche in molte altre città brasiliane.
Stamattina i manifestanti hanno bloccato due strade principali di San Paolo, dando fuoco a pneumatici, sventolando bandiere e fermando il traffico durante l’ora di punta. Dopo circa quattro ore hanno riaperto al traffico i viali Tiete e Pinheiros, ma un secondo gruppo si è spostato in un’altra strada principale della città, Avenida Paulista. Secondo le autorità di San Paolo, al momento sono in corso circa 15 manifestazioni separate, a ciascuna delle quali partecipano alcune centinaia di persone. Vicino allo stadio di Itaquerao, che il 12 giugno ospiterà la partita di inaugurazione dei Mondiali, si sono radunati circa 1.500 dimostranti.
Molti brasiliani criticano il governo per aver speso diversi miliardi di dollari per organizzare il campionato e per costruire 12 stadi, un terzo dei quali, sostengono i critici, non sarà in pratica sfruttato una volta terminato il grande evento sportivo. Gli organizzatori delle proteste chiedono alle autorità di aumentare invece le spese per sistema sanitario, istruzione, sicurezza e infrastrutture. Altre manifestazioni sono state convocate da gruppi di senzatetto che chiedono alloggi gratuiti o a basso costo, mentre almeno due grandi sindacati intendono chiedere aumenti di tasse e migliori condizioni di lavoro, soprattutto durante i Mondiali.
Le manifestazioni sono considerate un test della capacità del governo brasiliano di contenere proteste. L’anno scorso violente manifestazioni antigovernative in tutto il Paese fecero passare in secondo piano le partite del Confederations Cup e almeno sei persone persero la vita in incidenti legati ai disordini.
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