Kiev (Ucraina), 27 mag. (LaPresse/AP) – Ancora spari e violenze a Donetsk. All’indomani dei combattimenti scoppiati fra esercito di Kiev e separatisti filorussi nella zona dell’aeroporto, non c’è ancora un bilancio certo delle vittime ma i leader dei ribelli stimano fino a 100 morti e gli obitori della città sono pieni. Stamattina un gruppo di uomini armati non identificato ha assaltato e incendiato il palazzetto per l’hockey su ghiaccio di Donetsk, struttura che era destinata a ospitare i campionati del mondo del 2015. Inoltre spari sono stati sentiti sporadicamente stamattina nei pressi dell’aeroporto, ma nel pomeriggio la situazione sembra più tranquilla. Il sindaco ha invitato i residenti a restare a casa e i filorussi, tramite uno dei loro leader Vyacheslav Ponomaryov, hanno suggerito ai cittadini di lasciare la città.

A DONETSK FINO A 100 MORTI IN SCONTRI DI IERI. Il bilancio dei 100 morti è stato diffuso dai leader filorussi nella regione di Donetsk. Uno di loro, Denis Pushilin, sostiene che addirittura metà dei 100 potrebbero essere civili e denuncia che cecchini del governo hanno sparato contro la gente che tentava di recuperare i cadaveri. L’altro leader dei filorussi, Leonid Baranov, riferisce che 30 cadaveri sono stati portati oggi nell’obitorio dell’ospedale locale e spiega che gli uomini sono stati uccisi mentre, quando erano feriti, si trovavano su un camion diretto verso la clinica, che è stato bersagliato dalle truppe di Kiev. Secondo quanto sostiene Baranov, il bilancio potrà salire fino a 100 morti perché molti corpi non sono stati recuperati dal momento che si trovano in zone sotto il controllo dei soldati governativi. “Poiché controllano l’aeroporto e il combattimento è stato lì, non possiamo dire con certezza quante vittime ci siano”, ha detto ancora Baranov, precisando che altre centinaia di persone sono rimaste ferite e che l’obitorio è troppo piccolo per contenere tutte le salme, quindi è in corso la ricerca di camion-frigo per conservarli in attesa dell’identificazione.

IL CONTROLLO DELL’AEROPORTO. Ieri un gruppo di separatisti armati ha assaltato l’aeroporto di Donetsk, il secondo più grande del Paese. Sono dunque cominciati pesanti combattimenti con le truppe di Kiev, che hanno respinto l’assalto usando anche aerei da combattimento ed elicotteri militari. Gli scontri sono proseguiti nella notte e stamattina il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, ha annunciato che lo scalo è tornato sotto il pieno controllo del governo di Kiev. Lo stesso ministro ha parlato di decine di separatisti uccisi, precisando che non ci sarebbe alcuna vittima tra le file dell’esercito.

PERSI CONTATTI CON TEAM OSCE. Intanto l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha fatto sapere di avere perso i contatti con l’unità della sua missione di monitoraggio in Ucraina che si trova nella regione di Donetsk.

RECUPERATA LA SALMA DI ROCCHELLI. Sempre oggi alcuni rappresentanti dell’ambasciata italiana in Ucraina hanno recuperato la salma del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso sabato nella regione ucraina di Slovyansk. Il gruppo ha preso in consegna il cadavere del fotografo e si è diretto a Charkiv, per poi andare verso Kiev. Il corpo del giornalista e interprete russo Andrey Mironov, morto con Rocchelli, è invece ancora a Slovyansk.

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