Bangkok (Thailandia), 28 mag. (LaPresse/AP) – La giunta militare responsabile del colpo di Stato in Thailandia ha ordinato a tutte le tv del Paese di mandare in onda oggi video che mostrano alcuni dei politici che ha arrestato, nel tentativo di convincere l’opinione pubblica che le persone in custodia dell’esercito vengono trattate bene. I filmati mostrano cinque detenuti che parlano con ufficiali dell’esercito in una località sconosciuta. Il più noto dei cinque è il leader del movimento delle Camicie rosse, Jatuporn Prompan, che aveva promesso che avrebbe agito se l’esercito avesse preso il potere. Jatuporn era stato arrestato il giorno del golpe, il 22 maggio, e ora è stato rilasciato insieme ad altri quattro leader delle Camicie rosse. “Non ho idea del perché siamo stati bendati per arrivare lì e per andare via”, ha detto un altro dei cinque, Kokaew Pikulthong. “Siamo stati trattati bene, non è stato un piacere ma è stata una condizione vivibile”, ha aggiunto.
Il vice colonnello dell’esercito Nattawut Chancharoen spiega che i video dei detenuti sono stati rilasciati “a causa del criticismo e delle preoccupazioni sollevate da tutti” sulle persone in custodia. Ha sottolineato inoltre che le persone non vengono trattenute più di sette giorni e nessuno viene picchiato o torturato. “Una volta che c’è fiducia che la situazione è sotto controllo li rilasceremo”, ha detto. Prima di essere liberati, i detenuti hanno dovuto firmare alcuni formulari per il rilascio, acconsentendo a non fare nulla di “provocatorio né niente che abbia un impatto negativo sulla sicurezza nazionale”, ha riferito un portavoce della giunta, il colonnello Weerachon Sukhondhapatipak. Chiunque sostenga attività politiche o violi altri condizioni può essere perseguito e vedrà congelati i propri beni.
L’esercito, che tiene ancora in custodia numerosi alti funzionari del governo che ha destituito con il golpe, ha convocato 253 persone, perlopiù politici, studiosi, giornalisti e attivisti critici nei confronti del regime. Una settantina di questi sono ancora in custodia, circa 130 sono stati rilasciati e 53 non si sono presentati, ha detto il portavoce della giunta.
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