Troutdale (Oregon, Usa), 11 giu. (LaPresse/AP) – “La mia più grande frustrazione finora è che questa società non ha voluto intraprendere alcuni passi base per mantenere le armi lontano dalle mani di persone che possono fare danni incredibili”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commentato la notizia della sparatoria avvenuta ieri nel liceo Reynolds di Troutdale, sobborgo di Portland in Oregon, dove un ragazzo armato di fucile ha ucciso uno studente e ferito un insegnante, ed è stato poi trovato morto in un bagno, probabilmente suicida.
Obama ha detto di provare vergogna come americano e di sentirsi terrorizzato come genitore dal fatto che gli Stati Uniti non riescono a trovare la forza per porre un freno alle sparatorie. Alzando i toni, sull’onda dell’ultima tragedia il presidente Usa ha rilanciato la necessità di legiferare per arginare il problema introducendo più controlli su chi acquista armi. Nessun Paese sviluppato sulla Terra accetterebbe le sparatorie di massa che ormai avvengono una volta a settimana e scompaiono dalle notizie entro un giorno: nessun Paese tranne l’America, ha detto Obama. “Dovremmo vergognarci” e “non c’è più spazio per questo”, ha aggiunto.
Per Obama si è trattato di un momento di amara riflessione, ma ha puntato tutto su ciò che adesso bisogna fare. Dopo la sparatoria del 2012 nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut, in cui il 20enne Adam Lanza uccise 20 bambini con un fucile semi-automatico, Obama aveva affermato che il minimo che si potesse fare era introdurre controlli sul passato di chi acquistava armi. Nonostante gli sforzi per far votare il Congresso sull’introduzione di controlli alle armi siano stati accantonati, la Casa Bianca ha sempre insistito sul fatto che l’intenzione non era stata messa da parte.
Nel 2013 Obama ha emesso 23 ordini esecutivi relativi alle armi nel tentativo di fare il massimo possibile senza il voto del Congresso. E nell’intervento dopo la nuova sparatoria in Oregon Obama ha contestato la posizione del Congresso: “La maggior parte dei membri del Congresso, e da un certo punto di vista questo è bipartisan, sono terrorizzati dall’Nra”, ha detto alludendo all’opposizione di alcuni democratici che ha aiutato a impedire gli sforzi del Senato. La Camera degli Stati Uniti è a maggioranza repubblicana, mentre il Senato è a maggioranza democratica.
Intanto emergono nuovi dettagli relativi alla sparatoria nel liceo di Portland. Le autorità hanno diffuso l’identità dello studente ucciso: si tratta di Emilio Hoffman, 14 anni, che secondo il capo della polizia Scott Anderson era “amato da tutti”. Non è stata diffusa invece l’identità dell’aggressore, in attesa di contattare la famiglia. L’insegnante ferito, che non è in condizioni gravi tanto che è stato curato sul posto, è Todd Rispler di 50 anni, professore di educazione fisica. Durante l’evacuazione dell’istituto le autorità hanno trovato un altro studente con un
a pistola, che è stato arrestato, ma la polizia riferisce che il caso non è legato alla sparatoria. Il liceo Reynolds è il secondo più grande dell’Oregon, con circa 2.800 studenti. La sparatoria di ieri è stata la prima con vittime in una scuola dell’Oregon da maggio del 1998, quando il 15enne Kip Kinkel uccise due studenti e ne ferì altri 25 alla Thurston High School di Springfield, vicino Eugene. Prima di quell’attacco il ragazzo uccise i genitori e ora sta scontando una condanna a 111 anni di prigione.