Rio de Janeiro (Brasile), 17 giu. (LaPresse/AP) – Un poliziotto brasiliano a bordo di una moto ha sparato proiettili veri a manifestanti che protestavano contro i Mondiali di calcio vicino allo stadio Maracana a Rio de Janeiro. È quanto si vede in un video girato da un giornalista di Associated Press durante le proteste di ieri, alla quale hanno preso parte circa 200 persone. Nel corso della stessa manifestazione, che si è svolta a un chilometro e mezzo di distanza dallo stadio, un altro uomo, che si è identificato come un poliziotto in borghese, ha tirato fuori una pistola e ha sparato due colpi in aria. Entrambi sono stati sospesi, in attesa della conclusione delle indagini sull’accaduto.

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In un primo momento la polizia era stata molto prudente, dicendo che l’inchiesta sarebbe stata aperta solo se l’autenticità del video fosse stata confermata. In un comunicato inviato successivamente l’ufficio ha affermato anche che poliziotti antisommossa sono stati colpiti da dimostranti con bombe molotov. Non è chiaro se qualcuno degli agenti sia rimasto ferito. La protesta è iniziata prima della partita tra l’Argentina e la Bosnia-Erzegovina, la prima dei Mondiali disputata allo stadio di Maracana. Inizialmente i manifestanti avevano inneggiato ‘Fifa, torna in Svizzera’, ma la protesta è diventata violenta quando i partecipanti hanno lasciato la piazza in cui si erano radunati e hanno iniziato a marciare verso lo stadio.

Quando i dimostranti hanno raggiunto un presidio delle forze dell’ordine a circa un chilometro da Maracana, gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la folla. I manifestanti sono poi scappati nelle strade laterali e alcuni di loro hanno spaccato i vetri delle finestre di banche e aziende. “Oggi vediamo la stessa brutalità della polizia che abbiamo visto per tutto l’anno scorso ed è per questo che abbiamo continuato a manifestare”, ha detto Karen Rodrigues, una studentessa 23enne che ha preso parte alla protesta. Altre manifestazioni si sono svolte a Brasilia e a Porto Alegre.

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