Pechino (Cina), 18 giu. (LaPresse/AP) – Nonostante le proteste, a Yulin in Cina torna da sabato 21 giugno il festival della carne di cane, in cui migliaia di cani vengono uccisi ogni anno per essere messi in tavola. Gli abitanti della città di Yulin che ospita il macabro evento hanno iniziato lo scorso fine settimana a mangiare carne di cane e litchi per festeggiare il solstizio d’estate di sabato. Secondo i media, i residenti volevano tentare di evitare le polemiche e le proteste degli attivisti per gli animali che ogni anno si scagliano contro di loro. Negli anni recenti, il festival è stato oggetto di campagne da parte degli animalisti, intenzionati a contrastarlo sempre di più sui media e su internet con le petizioni online, ma anche manifestando fuori dai macelli e nei mercati dove i cani sono venduti.
C’è un precedente: la pressione dell’opinione pubblica è riuscita a fermare un altro festival di carne di cane nella provincia del Zhejiang, cancellato nel 2011 nonostante fosse una tradizione risalente a centinaia di anni fa. L’adesione alle proteste anche in Cina riflette il cambiamento nel punto di vista dei cinesi, che hanno sempre più animali domestici e stanno cambiando le proprie tradizioni. I media di Stato hanno trasmesso foto degli abitanti intorno a tavole imbandite di piatti di carne e di litchi, ma i siti di microblogging hanno mostrato l’altra faccia del festival: i cani stipati in gabbie nei mercati, scuoiati e ammucchiati per essere cucinati, cotti e appesi a ganci nelle strade.
La tradizione vuole che mangiare carne di cane e litchi, bevendo liquore, permetta di godere di buona salute durante l’inverno. Secondo gli animalisti, invece, il festival di Yulin è una minaccia alla salute pubblica perché i cani non sono sottoposti ad alcuna quarantena che verifichi la loro salute, vengono tenuti nelle strade e rubati ai loro padroni. Spesso sono anche catturati grazie all’avvelenamento con sostanze chimiche, che possono essere dannose per le persone. Inoltre la pratica, afferma Deng Yidan di Animals Asia, danneggia l’immagine della Cina agli occhi del mondo.
“La copertura mediatica negativa aumenta, su furti di cani, attività criminali, questioni igieniche, timori di infezioni da rabbia, per non citare la divisione nella società tra chi è pro e chi contro al festival: tutto questo fa una pubblicità sempre più negativa a Yulin, più che dare un ritorno economico”, dichiara. Il governo di Yulin, intanto, ha tentato di distanziarsi dal festival dicendo che non è appoggiato formalmente. I media di Stato riportano che ha ordinato ai ristoranti di togliere i riferimenti alla carne di cane da menu e cartelloni, ma non ne ha vietato la vendita o il consumo, che in Cina sono legali.
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