Kabul (Afghanistan), 23 lug. (LaPresse/AP) – L’ex poliziotto afghano accusato di aver ucciso il 4 aprile scorso la fotografa di Associated Press Anja Niedringhaus e di aver ferito la giornalista Kathy Gannon è stato condannato a morte dalla corte distrettuale di Kabul. La sentenza è stata emessa durante la prima udienza del caso e, ai sensi della legge afghana, sarà sottoposta a una valutazione a vari livelli. I sei giudici del tribunale hanno deciso che l’ex agente Naqibullah è colpevole di omicidio e tradimento in relazione all’attacco avvenuto nella città sudorientale di Khost contro le reporter, che seguivano i preparativi per le elezioni presidenziali in Afghanistan. I giudici hanno inoltre condannato l’uomo a quattro anni di carcere per aver colpito e ferito Gannon. L’udienza di oggi, durata due ore, è stata convocata dopo un’indagine di tre mesi.

Naqibullah ha litigato con i giudici prima dell’annuncio del verdetto, affermando ad un certo punto di non essere “una persona normale”. I giudici hanno tuttavia respinto la sua affermazione dopo che l’uomo ha fornito in maniera corretta il suo nome, età e la data di oggi. L’imputato ha negato di essere stato addestrato da estremisti in Pakistan, spiegando di aver viaggiato nel Paese per ricevere cure mediche. Qualsiasi condanna a morte emessa in Afghanistan deve essere firmata dal presidente.

Inoltre, Naqibullah potrà presentare entro 15 giorni un ricorso a un altro tribunale e poi, eventualmente, alla Corte suprema. Gannon e Niedringhaus si recarono a Khost sotto la protezione della polizia afghana e si trovavano nel commissariato distrettuale in un villaggio vicino alla città quando Naqibullah si avvicinò alla loro auto gridando ‘Allahu Akbar’, Dio è grande, e sparò con un kalashnikov. L’uomo si arrese subito dopo la sparatoria. Secondo testimoni, l’attacco non sembrava pianificato e durante l’udienza l’imputato non ha spiegato il motivo per cui aprì il fuoco.

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