Londra (Regno Unito), 23 lug. (LaPresse/AP) – Il Regno Unito sta continuando a vendere armi ed equipaggiamenti militari alla Russia, nonostante Londra abbia richiesto l’inasprimento delle sanzioni su Mosca, responsabile di armare i separatisti nell’est dell’Ucraina. È quanto afferma una commissione parlamentare britannica che segue i controlli sulle esportazioni di armi, precisando che al momento sono attive 251 licenze di vendita di merci alla Russia per un valore di 132 milioni di sterline. Il rapporto della commissione non descrive tutti dettagli delle esportazioni, ma ne cita le licenze.
I permessi di vendita, si legge nel rapporto, riguardano fucili di precisione, visori notturni, treppiedi per sistemi d’arma, munizioni per armi di piccolo calibro, giubbotti antiproiettile, attrezzature da comunicazione ed “equipaggiamenti che sfruttano tecnologie di cifratura”. “La Russia è un regime autoritario”, ha detto il presidente della commissione, il deputato conservatore John Stanley. “Avremmo dovuto adottare un approccio più cauto per un certo periodo riguardo alla Russia”, ha aggiunto. Il governo di Londra è stato fra i maggiori sostenitori dell’inasprimento delle sanzioni contro la Russia dopo l’abbattimento del volo MH17 in Ucraina di giovedì, che secondo l’Occidente sarebbe stato colpito dai separatisti filo-russi.
Il primo ministro David Cameron ha inoltre criticato la Francia per avere confermato un accordo con Mosca per la consegna di navi da guerra. A marzo l’allora ministro degli Esteri britannico William Hague aveva detto che Londra avrebbe fermato le vendite di equipaggiamenti militari alla Russia che avrebbero potuto essere usati contro l’Ucraina. Il rapporto documenta effettivamente che da allora sono state revocate o sospese 31 licenze di esportazione.
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