Chi è Abubakar Shekau, leader del gruppo terroristico nigeriano Boko Haram

Torino, 28 lug. (LaPresse) – Abubakar Shekau è il leader del gruppo terroristico islamico nigeriano Boko Haram dal 2009, dalla morte del fondatore Mohammed Yusuf di cui era il braccio destro. E’ stato creduto morto per anni, a seguito di scontri nel 2009 tra i combattenti e l’esercito, ma è riapparso l’anno successivo in un video. Da quando ha preso il comando del gruppo estremista, le azioni violente sono aumentate e diventate sempre più pesanti, prendendo di mira anche obiettivi civili.

DICHIARATO TERRORISTA, TAGLIA DA 7 MLN DOLLARI. Nel 2012 il dipartimento di Stato Usa ha dichiarato Shekau un terrorista e ha congelato tutti i suoi asset nel Paese. Nel 2013, ha fissato una ricompensa di 7 milioni di dollari per informazioni che portino alla sua cattura. La Nigeria vi ha aggiunto circa 300mila dollari. Shekau è uno dei dieci uomini più ricercati del continente africano.

POCHE NOTIZIE SULLA VITA PRIVATA. Sarebbe nato in Niger, ma ha affermato anche di esser nato nello Stato nigeriano di Yobe. Dubbia l’età: ha affermato di avere circa 35 anni, mentre altre fonti ritengono ne abbia circa 40-45. Il dipartimento di Stato Usa ha ipotizzato come anni di nascita 1965, 1969 e 1975. Trasferitosi negli anni Novanta a Maiduguri, ha seguito studi islamici. Avrebbe sposato una delle quattro vedove del precedente leader di Boko Haram, adottandone i figli. Dato per morto nel 2009 e poi riapparso, ha più volte smentito voci sulla sua uccisione. Usa molti alias, tra cui: Abu Bakr Skikwa, Imam Abu Bakr Shiku, Abu Muhammad Abu Bakr Bin Muhammad al-Shakwi al-Muslimi Bishku. Parla il suo linguaggio nativo kanuri, l’hausa, il fulani e l’arabo. Non conosce l’inglese perché non in linea con l’opposizione all’educazione occidentale, ma di recente aggiunge frasi in questa lingua nei video per i giornalisti.

L’INGRESSO IN BOKO HARAM. Vi è entrato dopo aver conosciuto il leader suo predecessore a Maiduguri, capoluogo dello Stato di Borno e roccaforte del gruppo, grazie a un amico comune, Mamman Nur. Tutti erano studenti di teologia islamica. Nur secondo fonti ufficiali è stato la mente di un attentato contro la sede Onu di Abuja, nel 2011.

CHI LO HA INCONTRATO: SENZA PAURA E SOLITARIO. Chi lo ha incontrato, come il giornalista Ahmed Salkida citato da Bbc, lo descrive come una persona solitaria, silenziosa e complessa, senza paura, a metà fra un religioso e un gangster. “Parla poco, non ha paura di nulla”, ha raccontato Salkida. “E’ uno di quelli che pensano di poter sacrificare tutto per il loro credo”, ha detto ancora.

LEADER NELL’OMBRA. Chi è a conoscenza della struttura di Boko Haram riporta che Shekau ha pochi contatti con gli altri membri e comunica solo con pochi stretti collaboratori, anche con questi il meno possibile. Sono loro a organizzare concretamente le azioni da lui ordinate. Non avrebbe il carisma del predecessore, ma crede fermamente nell’ideologia del gruppo. “Mi piace uccidere chiunque Dio mi comandi di uccidere, allo stesso modo in cui mi piace uccidere i polli e i montoni”, aveva detto in un video diffuso subito dopo un attacco a Kano in cui erano state uccise 180 persone.

GUIDA SPIRITUALE. Oltre a essere il comandante dei militanti, ne è anche guida spirituale. I suoi seguaci lo chiamano ‘Darul tawheed’, ovvero specialista in tawheed. Quest’ultima parola indica l’unicità e l’unità di Allah, pilastro dell’islam. Molti religiosi musulmani nigeriani mettono però in dubbio le sue competenze come teologo.

PRESUNTE MORTI. L’esercito nigeriano ha rivendicato più volte di averlo ucciso, ma lui è sempre tornato a mostrare di essere vivo in video di propaganda. Lo ha quasi annientato nel settembre 2012, in un raid nella sua casa dove si trovava per la festa dell’assegnazione del nome al figlio di sei giorni, ma Shekau è riuscito a fuggire riportando solo una ferita a una gamba. La moglie e tre figli sono stati catturati dai militari.

LEGAMI OLTRE CONFINE. Non c’è prova che Shekau intenda esportare la sua campagna fuori dalla Nigeria. Tuttavia, essa è filtrata in parti remote del Camerun e sembra esistano legami informali con gruppi militanti islamisti in Mali e Niger.

STUDENTESSE RAPITE. Nel maggio 2013 in un video annunciò per la prima volta che Boko Haram avrebbe rapito ragazze, vendetta per le mogli e figlie dei militanti catturate dall’esercito. Il caso più eclatante nell’aprile 2014 quando oltre 200 studentesse sono state rapite ad aprile scorso in una scuola dello Stato di Borno. Shekau è poi apparso in un video dove ha annunciato: “C’è un mercato dove vendere gli esseri umani. Allah mi ha ordinato di venderle”, poi saranno trattate come schiave e date in spose a musulmani, perché “bisogna mettere fine all’educazione occidentale”. Alcune ragazze sono fuggite, altre restano in mano ai sequestratori.